NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 2 gennaio 2011

Il caporale MIOTTO e la Sua Bandiera



Sul finire dell'anno sono state molte le notizie che ci hanno colpito, ahinoi negativamente, nella nostra sensibilità di Italiani.
Il Brasile ci schiaffeggia negandoci l'estradizione di un terrorista pluriassassino, condannato a diversi ergastoli.
I cristiani martirizzati si sono contati a decine in una notte di capodanno.
Un nostro Soldato, il caporal maggiore Matteo Miotto, non ha visto l'alba del 2011 ucciso dalla pallottola di un cecchino in terra d'Afghanistan.
Tante brutte notizie tutte insieme.

Era difficile far peggiorare una situazione simile ma il conformismo della stampa italica c'è riuscito lo stesso.
Del caporal magggiore Miotto avevamo conosciuto subito 2 fotografie: un primo piano e una bella foto sul mezzo blindato, orgoglioso, con una bandiera tricolore e su questa il nome della sua città: Thiene.
Rimaniamo sconcertati nel vedere che questa foto del caporal maggiore è stata in realtà epurata dello Scudo Sabaudo Coronato che invece è nella foto originale.
Non avremmo avuto per il caporal maggiore Caduto minori affetto, rispetto e stima se egli avesse avuto idee repubblicane.
Ma si è voluto evitare che un soldato onorasse con il proprio Sacrificio una Bandiera ben più antica e nobile per la quale a centinaia di migliaia si sono sacrificati nel corso di 162 anni, a contare dal 1848 in cui Re Carlo Alberto volle che fosse il Tricolore ad entrare a Milano insorta contro gli Austriaci alla testa delle truppe Piemontesi.

Diamo il massimo risalto alla notizia affinché i censori non della Bandiera, che già sarebbe sufficientemente grave, ma della foto e dei sentimenti del Caporale Miotto si vergognino del loro falso ideologico.

Onoriamo la memoria del Caporale Maggiore Alpino Matteo Miotto che ha raggiunto nel Cielo degli Eroi migliaia di Soldati Italiani che offrirono la Loro vita alla stessa bandiera orgogliosamente mostrata nella foto.

CAPORAL MAGGIORE MATTEO MIOTTO: PRESENTE!

7 commenti:

  1. PIANGIAMO LA MORTE DI UN GIOVANE EROE E PATRIOTA.

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  2. Anna Sorbello Molinari2 gennaio 2011 alle ore 20:26

    Le idee ed i sentimenti di una persona sono sacri, sempre e sono veramente sconcertata da quanto apprendo dal Vostro scritto...non è momento di polemica, perchè qui si piange la morte di un giovane eroe...figlio dell'Italia intera e soltanto a questo dobbiamo pensare...ma, non capisco proprio questo atto "di falsità" nei confronti del Caporal Maggiore MATTEO MIOTTO!
    Perchè????

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  3. Anche i morti fanno paura, ho letto e sono rimasta senza parole!
    Piangiamo tutti il Caporal Maggiore MATTEO MIOTTO ma, perchè questa ingiustizia? Ha perso la vita per donare "Libertà" ad un popolo e la Sua libertà di pensiero..perchè è stata oscurata!!!!

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    1. un martire ....un eroe della patria ..un uomo d'onore ..da non dimenticare mai

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  4. Premetto che non sono assolutamente Mononarchico, ma che il rispetto che ho nelle persone, ed in questo caso del Caporal Maggiore Miotto mi hanno dato un moto di indignazione. E' assolutamente assurdo privare dei propri sentimenti e delle proprie idee chi ha sacrificato la sua vita per compiere il proprio dovere.
    Nella sua lettera, il C.M. Miotto parlava di difficili momenti per i valori e per l'identità, ebbene, hanno cercato di toglierlela sino all'ultimo.
    Come cittadino, Alpino e perchè no, persona di sinistra, gli chiedo scusa per questa ultima mancanza nei suoi confronti e di rispetto di chi condivide le sue idee.
    Bruno Ferrobraio

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  5. Gentile Signor Bruno,
    grazie a Dio il popolo italiano è migliore delle persone che lo rappresentano.
    Essere di destra o di sinistra nelle altre nazioni è normale. Solo nella nostra ciò è motivo di censure, insulti e di striscianti guerre civili etc etc.
    Noi, che anche a 60 anni dall'inizio della repubblica ci diciamo con orgoglio "monarchici", mettiamo l'Italia innanzitutto, come ci insegnò il nostro compianto Umberto II.
    Altri mettono la loro fazione prima di ogni altra cosa.
    Siamo però felici di constatare come da persone di sentimenti repubblicani vengano commenti come il Suo.
    E' con persone come la Sua che si eleva la civiltà di un popolo.
    La ringraziamo.
    Lo staff

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