NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 23 novembre 2010

Il contributo dei monarchici alla costituzione repubblicana

Ci permettiamo di estrapolare uno stralcio da un interessantissimo documento pubblicato dal sito www.legnostorto.com , Nascita dell'articolo 1 della costituzione.
Vi sono riportati diversi contributi interpretativi e concettuali al rapporto tra popolo e sua sovranità.
Argomento particolarmente significativo di questi tempi di incombenti ribaltoni.

Il documento, di Bartolomeo Di Monaco merita di essere letto per intero:

http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=30482&Itemid=26

Peccato che la lucidità dell'Onorevole Roberto Lucifero non si sia potuta applicare ad un nuovo Statuto!


Lucifero ripropone in questa sede — come ne aveva fatto esplicita riserva — quella che fu la sua tesi in sede di Sottocommissione. Afferma che sovrano è il popolo, che tale resta permanentemente; la sovranità risiede nel popolo e in esso sempre rimane. Vi possono essere degli organi delegati che per elezione popolare esercitano la sovranità in nome del popolo; ma la sovranità è del popolo e resta del popolo. Dire pertanto che la sovranità emana o promana dal popolo dà — a suo avviso — la sensazione, che può essere domani interpretazione giuridica, che il popolo, con l’atto con cui ha eletto coloro che eserciteranno la sovranità in suo nome, si spoglia di questa sovranità, investendone i suoi delegati. Ciò gli sembra antidemocratico e — sia concesso dirlo a lui monarchico — soprattutto antirepubblicano; poiché proprio il far risiedere la sovranità nel popolo, dovrebbe costituire la distinzione fondamentale fra repubblica e monarchia.”

“Lucifero. [...] C’è un altro punto sul quale vorrei richiamare la vostra attenzione ed è la questione della sovranità.
Tengo a dichiarare che non è che non conosca certe moderne teorie, quali quella del Jellinek e C., secondo le quali la sovranità è dello Stato; ma io dico che uno Stato democratico deve ristabilire il principio che la sovranità è dei cittadini e quindi del popolo. Ed allora è necessario dirlo chiaramente nella Costituzione.
Due volte ho già proposto in sede di Sottocommissione e di Commissione che l’articolo primo fosse modificato, laddove si dice che la sovranità emana dal popolo.
Anche l’onorevole Conti una sera disse che gli sapeva di profumo questa emanazione di sovranità. A me sa anche di qualche altra cosa. Io temo questa sovranità che emana. Emanare ha un senso di moto; poi l’emanazione non torna più indietro, e sappiamo dove si va a finire con queste sovranità delegate.
Signori miei, io non l’ho voluta, voi l’avete voluta, ed ormai c’è questa Repubblica. La caratteristica fondamentale che distingue la Repubblica dalla Monarchia è che mentre nella Monarchia la sovranità risiede nel Sovrano, nella Repubblica la sovranità risiede nel popolo. Visto che si sta facendo la Repubblica, facciamola repubblicana!
Io riproporrò l’emendamento; ma diciamolo chiaramente che la sovranità risiede nel popolo.”

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