NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 26 dicembre 2009

Lettera aperta all'onorevole Cota, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte


Onorevole Cota,
coloro che Le scrivono sono potenziali, fino a pochi giorni fa sicuri, elettori del centrodestra in Piemonte. Come noi ce ne sono altri. Non moltissimi è vero, ma ce ne sono altri.
Alcuni di noi hanno sempre votato a Destra, ed anche nella sua/nostra Novara alcuni di noi pur non essendo leghisti non abbiamo avuto difficoltà a votare per un sindaco espresso dal suo partito .
Davamo per scontato che avremmo fatto altrettanto alla Regione fino a pochi giorni fa.
Cosa è accaduto,onorevole Cota, che ci sta inducendo a mettere in dubbio ciò che per noi era più che scontato?
E' accaduto di aver letto le Sue dichiarazioni circa Cavour e Casa Savoia.
Ebbene onorevole Cota, il Risorgimento Italiano e la Casa Reale che lo animarono, per quanto accademicamente discutibili a posteriori, meritano ben più delle parole di insufficienza che Ella ha loro dedicato.
Per quanto diverse possano essere le Sue posizioni in merito tenga presente che Lei è il destinatario quasi naturale del voto di un sacco di persone che la pensano in maniera clamorosamente diversa dalla Sua.
Non dimentichi che fu proprio il Piemonte, il Suo ed il nostro Piemonte, ad incominciare quell'impresa folle che portò all'Unità d'Italia e che proprio il piccolo Piemonte ebbe da solo il coraggio di aggredire il gigante Austriaco e che non si perse d'animo neanche davanti alla grave sconfitta che proprio nella nostra Novara segnò l'ascesa al Trono di quello che sarebbe diventato il primo Capo di Stato dell'Italia unita, il Re Vittorio Emanuele II.
Non dimentichi che a Novara onoriamo ed andiamo fieri dei nostri soldati che riposano in un Ossario che diedero la vita per quel sogno, che il Piemonte incarnò, di fare dell'Italia una sola Nazione.
Non dimentichi che proprio nella nostra Novara Carlo Alberto preferì l'esilio al disonore.
Non dimentichi che proprio nella nostra Novara, in una cascina di Vignale, il nuovo giovane Re, unico tra tutti i Sovrani d'Italia, tenne fede al patto statutario tra Re e popolo dicendo che mai avrebbe abrogato lo Statuto promulgato dal padre Carlo Alberto ormai in esilio.
Di tutto questo, onorevole Cota, noi ed altri come noi continuiamo ad essere infinitamente orgogliosi.
Ed è bene che Lei ci convinca che votarLa sia una cosa buona.
Non è detto che lo facciamo a tutti i costi.
I nostri più cordiali saluti.
Lo staff di monarchicinrete ( di cui alcuni novaresi)

2 commenti:

  1. Desidero sottolineare che l'On. Cota, come molti altri, nulla ha fatto per la memoria di Costantino Nigra il quale, come collaboratore strettissimo di Cavour (sua la minuta del Trattato di Plombieres) e come uomo di cultura ("La Rassegna di Novara" ma non solo) avrebbe meritato molta più attenzione.
    Al "mio" Costantino è stato rifiutato dall'allora Ministro delle comunicazioni, On. Gasparri, perfino l'emissione di un francobollo celebrativo per il Centenario dela morte, di cui ho presieduto il Comitato Nazionale per le celebrazioni.
    Eppure solo lui e S.M. il Re Vittorio Em. II furono testimoni oculari di tutti gli avvenimenti che portarono all'Unità d'Italia, dalla Crimea fino alla fine dei loro giorni.
    Non stupisce affatto se dunque di questi tempi ci si accorge di non aver avuto riguardo per quel periodo glorioso e per coloro che ne furono protagonisti.
    Matteo Sergio Bracco
    Sindaco di Castelnuovo Nigra

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  2. Cota è rappresentatante di quella forza politica che si scaglia contro il centralismo di Roma, ma quante possibilità di vincere avrebbero lui e gli altri della Lega Nord, se dovessero correre con le loro gambe se il centralismo di Roma non li avessero imposti agli elettori del centro destra, contro il loro ideale politico e di italianità.
    Vergogna, ma io non ho intenzione di fare come Montanelli che andava a votare turandosi il naso per evitare il fetore del voto di compromesso. Meglio ON VOTARE!

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