NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 28 novembre 2025

𝐈𝐧 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐄𝐥𝐞𝐧𝐚 𝐚 𝟕𝟑 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐞


di Emilio del Bel Belluz

Il 28 novembre 1952, moriva in terra di Francia, a Montpellier, la Regina Elena, moglie dell’amato Re Vittorio Emanuele III. La notizia della sua morte raggiunse subito l’Italia, e fu come se il Paese si oscurasse. Per gli italiani la Regina era stata sempre come una Mamma, una donna che aveva nel cuore la sua famiglia, ma anche milioni di italiani che non aveva mai dimenticato. Anche dal suo esilio il suo cuore palpitava per l’Italia. Da donna di carità si è sempre prodigata fino al’ultimo per il bene dei poveri.

Il suo percorso umano era iniziato nel lontano Montenegro, figlia del Re Nicola. Aveva lasciato il suo Paese per sposare il futuro Re d’Italia. La sua morte fu sentita anche molto in Francia, dove aveva vissuto gli ultimi anni, il periodo difficile della malattia. Anche in quel caso aveva affrontato con coraggio la prova che Dio Le aveva dato. Non si era piegata al male. Aveva tanto amato e frequentato un orfanatrofio di Montpellier. Vi andava spesso, portando dei doni, e ogni bene alle persone sfortunate che non avevano più i genitori. Questi bambini la chiamavano Mamma.

Da molti anni si parla di Lei, La si ricorda nei giornali, e se ne ricavano tante testimonianze, che la dipingono come è sempre stata: una Madre. Una madre che preferiva spendere il suo denaro nelle opere di beneficenza, anziché nelle feste mondane. Una volta venni a sapere che, dopo la sua morte, sulla sua tomba a portare un fiore e una preghiera, vennero delle suore dall’Italia. La Regina meritava largamente questo amore, e queste attenzioni. Da alcuni anni riposa in Italia, assieme al suo amato Re Vittorio Emanuele III. Il suo caro figlio, Re Umberto II, avrebbe voluto che i suoi genitori riposassero al Pantheon. Questo non è ancora accaduto, ma speriamo che il Re d’Italia e la consorte possano venire traslati al Pantheon, come da molti è auspicato.

In questo modo si capirebbe che finalmente si è fatta pace con la storia. Da anni si sta attendendo che il Papa La elevi agli onori degli altari, nessuno come Lei lo meriterebbe. Sarebbe per il mondo cattolico una figura esemplare, il cui operato nelle opere solidali non verrà mai dimenticato.


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