NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 23 marzo 2025

Aggiornato il sito dedicato a Re Umberto II

Con un po' di ritardo terminiamo il resoconto dell'incontro con gli italiani per il ventennale dell'esilio di Re Umberto II e del Principe Vittorio Emanuele all'Isola di Maiorca a bordo della Motonave Ascania.


IL testo è stato preso dall'opuscolo pubblicato dall' Associazione Studi Sorrentini e dalla rivista Specchio, del 3 Luglio 1966, ricchissima di fotografie, puntualmente riportate nell'articolo.


Ci è molto caro ricordare che questa rivista ci è stata donata dal Nostro compianto Ingegnere Domenico Giglio, Presidente del Circolo REX, il quale, anche dopo la sua scomparsa, continua ad essere ispiratore e fonte di numerosi articoli.



Buona lettura!


https://www.reumberto.it/umberto-ii-e-vittorio-emanuele-insieme-a-palma-di-maiorca-per-i-20-anni-dallesilio-iv-parte/

martedì 18 marzo 2025

Un Re dal cuore buono

 


Sono passati 42 anni dalla morte del Re Umberto II, avvenuta il 18 marzo del 1983. Una di quelle date che non potrò mai dimenticare nella mia vita. Moriva un Re che ho sempre amato e che sentivo così vicino che mi sembrava di avere il cuore in Portogallo insieme a lui. Avrei voluto dividere la tristezza dell’esilio che lo aveva costretto a vivere lontano dalla sua Patria per 37 anni. Alla sua morte pensavo che lo avrebbero sepolto in Italia, al Pantheon, ma non fu così: divenne esule da vivo e lo rimase anche da morto.

 

Fui tra coloro che andarono ai suoi funerali in terra straniera, e vi andai con la morte nel cuore. Fui tra i primi ad arrivare in Francia, nella Abbazia di Hautecombe. Avevano da poco collocato le sue spoglie, avvolte nella bandiera Sabauda, ed era vestito da Generale. Provai quella commozione che di solito si ha quando si perde una persona cara: pregai, e piansi. Quando penso alla grandezza d’animo di questo Re, non posso che essere felice di essergli rimasto legato in tutti questi anni. La morte, del resto, non allontana l’amore per le persone che abbiamo amato.

 

La storia ci insegna che solo i grandi uomini, come le grandi opere sopravvivono al tempo. Alla sua morte lo scrittore Silvio Bertoldi sul settimanale Oggi scrisse: “ Re Umberto II se ne è andato, resta la vergogna dell’esilio”. La morte del Re d’Italia in esilio rappresentò un momento poco lodevole della politica, e lo dimostrò il fatto che nessuno mosse un dito nel momento in cui il Re chiese di poter morire in Italia. Eppure aveva solo chiesto un atto di giustizia. Il Carnelutti scrisse:” l’Italia è la culla del diritto e la tomba delle giustizia”.

 

Il Re lasciò in eredità la Sacra Sindone alla Chiesa. Di Lui si potrà sempre dire che accettò l’amaro esilio con dignità per evitare una guerra civile che avrebbe provocato migliaia di morti. Anche quest’anno verrà ricordato, nel giorno del suo anniversario della morte, da tante persone che non lo hanno mai dimenticato.

 

Emilio Del Bel Belluz

 

https://www.ilpiave.it/un-re-dal-cuore-buono.php


mercoledì 12 marzo 2025

Convegno a Roma : La Regina Elena tra Storia e Spiritualità


 

Appuntamento culturale a Porta Pia

 Siete cortesemente invitati a un Nostro Incontro di Studio e di Ricerca

dedicato al Patrimonio Storico Italiano, 

con particolare attenzione alla Storia del Regno d'Italia.

      Invito a Porta Pia




Osserveremo il Monumento al Bersagliere,

la Monumentale Porta Pia e il Monumento alla Breccia,

per ricordare la Storia del Processo di Unificazione

 Nazionale c on particolare riferimento alla Presa di Roma del 1870.


DOMENICA POMERIGGIO  16  MARZO  2025  ORE 16
MONUMENTO AL BERSAGLIERE
PIAZZALE DI PORTA PIA   ROMA


La puntualità è cosa gradita



   PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA   

Telefono 3384174674   

terzanavigazionefutura@gmail.com
 

         Prof. Massimo Fulvio Finucci e D.ssa Clarissa Emilia Bafaro

domenica 9 marzo 2025

Dalla "Bussola Quotidiana" si ricordano del Re e di Casa Savoia...

...E di questo ringraziamo !





La Santa Sindone e casa Savoia, un dialogo antico


Nel 1983 Umberto II, ultimo Re d’Italia, donò al Papa la più importante reliquia della Passione, che per secoli era stata custodita dalla dinastia, dapprima a Chambéry e poi a Torino.


Case reali, nobili famiglie e fede: è un tema che affascina e merita sempre attenzione. Oggi è la memoria liturgica del Beato Umberto III di Savoia (Avigliana, Torino, 1136 - Chambéry, Savoia, 4 marzo 1188) che si racconta avrebbe voluto vestire l’abito religioso piuttosto che vivere alla corte sfarzosa di Chambéry: uomo di forte spiritualità e dedito alla preghiera, il conte Umberto III. Ma, certamente, non avrebbe mai immaginato che a distanza di 265 dalla sua morte, la famiglia Savoia sarebbe stata protagonista di una delle pagine più complesse e affascinanti della storia della Chiesa: la storia riguarda addirittura la Sacra Sindone, il sacro telo che avvolse il Cristo dopo la crocifissione.

Ma per comprendere come tutto ebbe inizio è necessario volgere le lancette dell’orologio della storia al 1453 quando il duca Ludovico di Savoia e sua moglie Anna di Cipro acquisirono una reliquia che già all’epoca cominciava a essere la reliquia più importante della Passione di Gesù: la Sacra Sindone, appunto. Il telo nel quale – a detta di papa Giulio II nella sua Bolla di approvazione della liturgia della Sindone del 1506 – è possibile osservare «chiaramente i resti dell’umanità di Cristo a cui la divinità si è congiunta, ossia i resti del suo vero sangue».
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