NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 5 ottobre 2010

Articolo sul Corriere di Aldo Alessandro Mola

VITTORIO EMANUELE II E IL «BRUT FARDÈL», IL PESO DELLA CORONA, EREDITATO A 29 ANNI


I segreti di una dinastia (poco) italiana

L’ascesa dei Savoia tra alleanze di guerra e una rete sapiente di matrimoni europei

Tornare alla propria terra. Separarsene per sempre. Sono i dilemmi e i drammi di tanti; nei secoli li vissero anche i Savoia. Nel maggio 1814 al quarantacinquenne Vittorio Emanuele I non parve vero di tornare re dalla Sardegna a Torino. Restaurato sul trono pretese di cancellare vent’anni di storia. Nel 1796 l’Armata d’Italia di Napoleone Bonaparte aveva disfatto i generali del regno di Sardegna, sacrificati dall’Impero d’Austria. Due anni dopo Carlo Emanuele IV fu costretto ad isolarsi in Sardegna. Il Piemonte venne incorporato dalla Repubblica francese e poi da Napoleone I. Devotissimo, il re pensò che fosse una penitenza necessaria.



I segreti di una dinastia (poco) italiana



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