NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 6 gennaio 2018

Vittorio Emanuele III 46 anni di Monarchia, verità e inesattezze sul "regno più lungo"

di Luciano Garibaldi
Dal 28 dicembre scorso, settantesimo anniversario della morte, i resti di Re Vittorio Emanuele III riposano nel santuario di Vicoforte (Cuneo), dove sono stati traslati da Alessandria d'Egitto. In contemporanea, sono giunti da Montpellier i resti di sua moglie la regina Elena. Vittorio Emanuele ed Elena sono stati per ben 46 anni — dal 1900 al 1946 — il re e la regina d'Italia. Ricordiamoli, iniziando dalla figura della sovrana, che si distinse nelle opere di carità cristiana e di assistenza ai malati. Nata a Cettigne, nel piccolo Stato balcanico del Montenegro, nel 1873, sposò l'erede al trono d'Italia nel 1896, dunque all'età di 23 anni, dopo essersi convertita dalla fede ortodossa a quella cattolica. All'atto delle nozze Vittorio Emanuele aveva 27 anni. Il loro matrimonio fu esemplare fino all'ultimo giorno. Ebbero cinque figli: Jolanda, Mafalda, Umberto, Giovanna e Maria Francesca.

Il primo, drammatico evento che permise agli italiani di rendersi conto della straordinaria personalità della Regina Elena fu il terremoto di Messina del 1908. Elena si precipitò in Sicilia e si dedicò per intere settimane a soccorrere e aiutare le famiglie colpite. Non fu che l'inizio della sua storia di altruismo. Durante la grande guerra ’15-18 non smise mai di operare come infermiera della Croce Rossa e trasformò in ospedali il Quirinale e Villa Margherita. Ottenuta la laurea honoris causa in medicina, si impegnò a tempo pieno contro le malattie, specialmente contro l'encefalite, la tubercolosi, la poliomielite, il morbo di Parkinson, ma soprattutto contro il cancro. In considerazione del suo operato, nel 1937 il Pontefice Pio XI le conferì la "Rosa d'oro della cristianità". 
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