I promotori del processo staliniano,
tenutosi a Roma, all’Auditorium, la sera del 18 gennaio, dove caso unico nella storia,
vi era un imputato, il Re Vittorio Emanuele III, un pubblico ministero, una parte
civile, ma non un avvocato difensore, non hanno pensato che, sottoponendo a questo
processo il Re per la firma delle Leggi
cosiddette razziali, e non gli effettivi estensori delle stesse, offendevano indirettamente
decine e decine di migliaia di morti del Regio Esercito, della Regia Marina e della
Regia Aeronautica che, sia prima che dopo l’8 settembre 1943, avevano aiutato gli
ebrei ed avevano dato inizio alla Resistenza contro i nazifascisti in nome di quel
Re.
Se alle Fosse Ardeatine furono
trucidati diversi italiani, di religione ebraica, numerosi furono i Reali Carabinieri,
gli ufficiali superiori, come Cordero Lanza
di Montezemolo, ed i Generali Simoni e
Fenulli, egualmente massacrati in quella stessa sede, e se si ricorda Bruno Buozzi,
fucilato sempre dai tedeschi alla Storta,
non si può dimenticare che insieme con lui furono fucilati il Generale Dodi ed altri
ufficiali, né si può dimenticare il Generale Perotti, fucilato il 5 aprile 1944,
al Poligono del Martinetto a Torino.
E possiamo dimenticare ben quattro Ammiragli,
Carlo Bergamini, affondato con la corazzata Roma, colpita da bombe tedesche il
9 settembre 1943, Federico Martinengo, ucciso, sempre in tale data, combattendo
contro unità navali germaniche, e Inigo Campioni e Luigi Mascherpa, fucilati a Parma,
dopo un processo farsa da parte della repubblica sociale mussoliniana, rei di avere
difeso Rodi e Lero dai tedeschi sempre dopo l’8 settembre.
E la Divisione Acqui
a Cefalonia e Corfù con il Generale Antonio Gandin ed il Colonnello Romagnoli?
E i componenti delle prime formazioni di patrioti che dettero inizio alla Resistenza
particolarmente in Piemonte e poi nel resto dell’Italia Settentrionale, perché si
opposero al tedesco invasore? Per un giuramento
prestato, ed a chi era prestato questo giuramento
se non a S.M. Vittorio Emanuele III? Ed a quale Re pensava l’ignoto prigioniero della
cella n.13 di Via Tasso a Roma, carcere dei patrioti arrestati dopo l’8
settembre, che incideva sul muro la scritta, ancor oggi visibile: ”L’anima a Dio,
la vita al Re, il cuore alla donna, l’onore a me“.
Ha pensato a tutto questo la
presidente delle comunità ebraiche? Sa anche che il primo reparto che entrò in linea
a fianco delle truppe angloamericane l’8 dicembre 1943, a Montelungo, portava sulla
divisa lo scudetto sabaudo ed era stato più volte visitato nella sua fase di addestramento
proprio da quel Re? Si è mai soffermata sulla Via Prenestina all’altezza di Mignano
Montelungo a visitare il Sacrario Militare dove riposano le spoglie di quei combattenti
della Guerra di Liberazione e nei lager sa quante centinaia di migliaia di militari
italiani furono rinchiusi, sempre per fedeltà a quel giuramento a quel Re ? E di
questi oltre 600.000 alla proposta di poter tornare in Italia, aderendo alla repubblica
sociale il 92% degli ufficiali rispose negativamente e l’87% dei militari di truppa!
Ha mai letto la tragica fine, nella notte tra il 27 e 28 agosto 1944, della Principessa
Mafalda di Savoia a Buchenwald?
Noi onoriamo e ci inchiniamo
davanti alle innocenti vittime della ferocia nazionalsocialista hitleriana, abbiamo
visitato a Gerusalemme, con animo commosso e partecipe lo Yad Vashem, fino alla
Hall of Names, con i nomi delle vittime della Shoah, ma chiediamo eguale rispetto
per chi è caduto per fedeltà al giuramento di fedeltà al Re Vittorio Emanuele III
su cui si vogliono far ricadere tutte le
responsabilità e tutte le colpe e che ebbe l’umiltà di scrivere al figlio Umberto,
al momento della abdicazione: ”per quasi mezzo secolo ho servito il mio Paese anche
in ore difficili ed amare...mirando sempre, anche se posso avere errato, al bene
della Nazione.”
Domenico Giglio, Presidente del Circolo Rex
Che Vergogna!
RispondiEliminahttp://roma.corriere.it/foto-gallery/cultura_e_spettacoli/18_gennaio_20/all-auditorium-va-scena-il-processo-recita-severio-platea-boldrini-fedeli-a276f00e-fdec-11e7-8db5-ba94532fe916.shtml
W il Re! W Vittorio Emanuele III
Il Re firmò con ripugnanza,e fece infuriare Mussolini come si evince dal Diario di Ciano. Eppure,ancora paga ingiustamente. Mentre i VERI antisemiti la sfangarono. Parlo di tanti,tra cui padre Gemelli (quello del Policlinico romano) e soprattutto Fanfani,antisemita dichiarato che scrisse questa Costituzione e fu incensato da questa repubblica. Che pena! W Vittorio Emanuele III,W Casa Savoia tutta la Vita!
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