di Nicodemo
Graber
Il rientro in Italia delle spoglie mortali del re
Vittorio Emanuele III di Savoia e della consorte regina Elena ha suscitato
vivaci polemiche ampiamente riprese da stampa e altri media. Polemiche che
hanno coinvolto lo stesso mondo cattolico fedele alla Tradizione.
La
sepoltura del Re Soldato e della regina Elena nella cappella di San Bernardo
del santuario sabaudo di Vicoforte ha così offerto occasione per un rinnovato
interrogarsi, in casa cattolica, sulla legittimità dello Stato italiano di cui
Vittorio Emanuele III fu il monarca per quarantasei anni.
Un
simile interrogarsi porta con sé la necessità d’una valutazione cattolica del
Risorgimento, di pensare la Questione Romana e la sua soluzione con i Patti
Lateranensi, rimette al centro l’idea di legittimità come classicamente
compresa.
Per
il cattolicesimo la potestà politica non è un puro potere, è invece autorità
moralmente qualificata che rimanda ad un ordine di giustizia oggettivo e
perenne, è autorità che viene da Dio e a Dio deve rispondere. Ecco la grande
questione della legittimità della potestà politica.
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