NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 12 gennaio 2018

Le tombe dei Reali di Casa Savoia. Perché in Italia

di Roberto Falaschi  
Il problema del rientro in Italia dei Re d’Italia andrebbe analizzato sotto vari aspetti. Anzitutto va considerato che si tratta di cittadini italiani deceduti all’estero, ed in quanto tali, sarebbe ipotizzabile una loro tumulazione sul suolo nazionale senza alcuna difficoltà, ma con la semplice autorizzazione del comune di sepoltura ed il passaporto mortuario rilasciato dalle Autorità Diplomatiche o Consolari.
Comprendo, pur non condividendo, che talune forze politiche possano opporsi a tale procedura per i Re, ma quale colpa potrebbe mai essere attribuita alle Regine per impedirne il rientro in Italia da decedute?
Chiarito che il rientro in Italia delle quattro spoglie dovrebbe andare de plano e non come avvenuto per i resti di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena, il punto da discutere potrebbe essere se tumularli al Pantheon oppure al Santuario di Vicoforte a suo tempo edificato al fine di contenere le tombe dei Savoia. Poiché però fu a suo tempo stabilito che i sovrani del Regno d'Italia dovessero riposare a Roma, sembra opportuno esaminare se alcuno dei due ultimi non meriti tale sorte.
Ora, dato che da decenni infuria la tempesta sulla destinazione finale degli ultimi due
Sovrani italiani e delle rispettive consorti, esaminiamo il caso di Umberto II che regnò unicamente un mese.

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