Il 21 gennaio ricorre il centenario della nascita, nel 1921, di questo grande scrittore cattolico ed anticomunista, tornato alla casa del Padre il 4 febbraio 2014, Eugenio Corti, brianzolo, al quale si deve uno dei più grandi romanzi storici del ‘900, “Il cavallo rosso”, uscito nel 1983, nel quale parte non secondaria è quella della esperienza personale dell’autore, nella tragica campagna di Russia del 1942, e di un altro romanzo, anche questo storico ed autobiografico, “Gli ultimi soldati del RE”, che ricorda l’attività del ricostituito Regio Esercito, nella liberazione dell’Italia, dal dicembre 1943, Montelungo, all’aprile 1945 .
Uscito nelle edizioni ARES nel 1994, con successive numerose edizioni, è forse l’unica e più completa storia di questi reparti che, appunto dettero alla liberazione, un contributo non secondario, anche se poco conosciuto o misconosciuto., combattendo non con odio verso i tedeschi, ma per amore di patria, per cui terminata la guerra e versato un non indifferente tributo di sangue, tornarono con semplicità alle loro case, senza vanterie, ma con la serena, semplice coscienza di avere fatto il proprio dovere.
Atteggiamento ben diverso da chi aveva invece
combattuto per instaurare una diversa dittatura, che Corti aveva conosciuto in Russia,
e che ancor oggi si arroga diritti, scava solchi e vanta un monopolio inesistente
nella e della guerra di liberazione.
Domenico Giglio
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