di Pier franco Quaglieni
Trump ha chiuso la sua presidenza nel modo peggiore, ricorrendo ai pretoriani teppisti che hanno invaso il Campidoglio e lamentando un broglio elettorale del tutto inventato. Nel 1946 l’ultimo Re d’Italia Umberto II andò in esilio malgrado l’esito poco limpido, per non dire truffaldino, del referendum istituzionale del 2 giugno. L’arricchito, rozzo, aggressivo e violento che viola anche il giuramento prestato non può certo neppure essere accostato ad un Re, erede di una grande dinastia, che resta un esempio unico di stile e di patriottismo che, presto o tardi, gli andrà riconosciuto da tutti, anche se qualche sprovveduto, armeggiando di recente per il ritorno intempestivo a Mondovì di Vittorio Emanuele III, ha interrotto il processo storico già in atto
La grandezza d’animo di Umberto è stata riconosciuta persino da Paolo Mieli.
Il che è tutto dire.
Nessun commento:
Posta un commento