Sotto la
cupola ellittica più grande del mondo, quella del Santuario di Vicoforte, nel
Cuneese, i Savoia non riposavano in pace. E ora la cappella di San Bernardo che
ospita le spoglie del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena,
rimpatriati il 17 dicembre, è chiusa da un cancello in ferro battuto.
Tra il feretro del “Re imperatore” e i fedeli - ma
soprattutto i curiosi - è arrivato prima un lucchetto provvisorio, poi è stata
trovata la chiave originale del cancello progettato, come la cappella da
Ascanio Vittozzi. A voler proteggere il Re d’Italia e la sua consorte
dall’«eccessivo clamore che il loro arrivo ha subito suscitato» è stato il
rettore della basilica don Meo Bessone: «Questo è soprattutto un luogo di culto
e di raccoglimento - ha detto ieri prima di officiare messa - dobbiamo
rispettare le regole del silenzio e proteggere i beni artistici della chiesa,
ecco perché ho voluto chiudere la cappella di San Bernardo: il cancello lascia
libera la vista e si può vedere tutto, compreso il bellissimo soffitto
affrescato».
[...]
Le giornaliste autrici dell'articolo non brillano per garbo nei confronti della storia. Poteva avere senso (che non condividiamo) chiamare ex Re Vittorio Emanuele III dall'atto dell'abdicazione alla sua morte. Ma la ferocia faziosa è libera di accanirsi nei confronti di un Sovrano che ha scritto la Storia mentre i giornalisti non sono capaci di scrivere un articolo decente.
Resta il fatto che il popolo italiano un po' per volta, stante la particolare locazione, sta rendendo omaggio alle salme dei Sovrani, già per tanto tempo tenuti lontani dalla Patria.
Resta il fatto che il popolo italiano un po' per volta, stante la particolare locazione, sta rendendo omaggio alle salme dei Sovrani, già per tanto tempo tenuti lontani dalla Patria.
Lo staff
http://www.lastampa.it/2017/12/24/italia/cronache/troppi-selfie-per-vittorio-emanuele-vietato-entrare-nel-sepolcro-del-re-IQGg4sHwRaXfAy8DuyA6AM/pagina.html
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