NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 1 dicembre 2017

Il libro azzurro sul referendum - IX cap - 1

La votazione
Lo svolgimento del « referendum».
Cronaca oraria:
4 giugno mattina: prevalenza per la Monarchia;
primo pomeriggio: leggera prevalenza per la Repubblica;
pomeriggio: parità;
sera: prevalenza per la Monarchia (mancano risultati centro
meridionali);
notte: prevalenza per la Repubblica.




Lo svolgimento del referendum

4 giugno mattina: «Secondo nostre informazioni da ottima fonte i risultati della votazione per il «referendum» sino alle prime ore di questa mattina mostrano una sensibile prevalenza per la Monarchia. In molti centri dell’Italia meridionale si sarebbe già accertata una percentuale d’oltre l’80 per cento di voti dati alla Monarchia, mentre nelle stesse roccaforti rosse del Settentrione la prevalenza repubblicana non andrebbe al di là del 60-70 per cento... (I).
4 giugno - primo pomeriggio: Un comunicato del Ministero Interno dichiara che i primi risultati del «referendum» danno una leggera prevalenza alla repubblica ma che i dati in possesso del Ministero concernono in massima parte l’Italia Settentrionale e solo in minima parte il resto del Paese.
Primi dati dell’Italia Settentrionale: votanti: 8.400.000;
Per la Monarchia: votanti: 3.900.000 (46 per cento);
Per la Repubblica : votanti : 4.500.000 (54 per cento).
4 giugno pomeriggio: Votanti: 15 milioni: parità tra Monarchia e Repubblica.
4 giugno tardo pomeriggio: votanti: 18 milioni.
Per la Monarchia : 54 per cento.
Per la Repubblica : 46 per cento (2).

Notizie jugoslave da Londra (Daily Mail, 4 giugno).

«I Comandi jugoslavi della zona spostano ostentatamente i loro 50.000 uomini lungo la linea Morgan, piazzando le artiglierie, manovrando i reparti, in modo che possono essere ben visti dalle truppe inglesi e americane ».

Intercettazioni telefoniche al Nord (3).

(servizio di controspionaggio di fonte riservata)
«Nenni e Togliatti intendono impedire con un vasto e organizzato moto di piazza il successo per la Monarchia... Si precisa a proposito delle forze jugoslave trattarsi di movimento di dodici divisioni. Gli alleati dispongono, nella zona antistante, di due divisioni.... ».

Comunicazione al Quirinale (4).

(servizio di controspionaggio di fonte riservata)
«Vistosi movimenti di truppe jugoslave lungo la linea Morgan. Forte preoccupazione negli ambienti militari alleati... Si calcola approssimativamente che i comunisti dispongano di una forza armata di 75 mila uomini distribuiti soprattutto nel Nord Italia; tale forza è in agitazione... Si delinea un piano intimidatorio concordato... Segue un inspiegabile silenzio sulle cifre da parte delle fonti ufficiali».

4 giugno ore 22. La prevalenza monarchica sui dati finora pervenuti si aggira sul 54 per cento, mancano sempre le cifre dell’Italia meridionale e insulare (5). Escono edizioni straordinarie dei giornali di sinistra proclamanti una maggioranza repubblicana. Dal Ministero dell’Interno che durante tutto il pomeriggio aveva lasciato filtrare notizie favorevoli ai monarchici, confermate dai calcoli fatti da altre organizzazioni, si dà notizia di lieve maggioranza repubblicana sui dati dell’Italia settentrionale).

4 giugno ore 22,30. Votanti 19.000.000. Dopo l’arrivo dei dati dell’Italia Centrale e Meridionale annuncio da parte dei Ministri socialcomunisti di notevole maggioranza repubblicana, in contrasto coi risultati noti parziali di queste regioni che davano schiacciante maggioranza monarchica.
Mancano 5 milioni circa di voti, tra i quali mezza Napoli e Palermo.

4 giugno notte. (6). Telefonate notturne. Nella notte secondo notizie attendibili, si sono verificate numerose telefonate tra il Ministero dell’Interno e il Capo del P.C.I., tra questi e i giornali di estrema sinistra dell’Italia settentrionale. Sono state comunicate notizie di maggioranza repubblicana da darsi senza precisare la cifra.
Comunicazioni Telefoniche, a) Mr. Chinigo Direttore dell’International News Service al generale Infante; b) on. De Gasperi al Ministro Lucifero; c) Ordini ai giornali di sinistra.
a) Mr. Chinigo: «Secondo indiscrezioni di fonte Viminale nelle ultime ore si sarebbe verificata una forte maggioranza repubblicana... circa 2 milioni di voti... ».
Risposta: «E’ un assurdo, inspiegabile rovesciamento di fronte».
b) On. De Gasperi: «Sono io il primo ad essere sorpreso. La situazione è mutata. Occorre un esame attento».
Il Ministro Falcone Lucifero informa il Re, che ascolta la notizia senza battere ciglio. «Eravamo tutti e due commossi, per quanto non volessimo darlo a vedere. Le sconfitte rivelano gli uomini meglio delle vittorie».
c) I giornali di sinistra (in particolare «l’Unità», «l’Avanti», «l’Italia Libera», a quanto pare anche il « Popolo ») hanno avuto l’ordine di rifare la prima pagina, cambiando repentinamente i titoli, in modo da dare con estremo rilievo l’annunzio della vittoria repubblicana.

(1)  Da Italia Muova, 4-5 giugno.

(2) Un generale che occupava un posto di rilievo al Ministero della Guerra si trovò il pomeriggio del 4 giugno nell’ufficio del Ministro della guerra Brosio mentre si svolgeva una telefonata col Ministro Romita. Interpellato sull’andamento del «referendum» Romita diede notizie evidentemente molto pessimistiche, cui Brosio rispose costernato: «Come, molto male? Possibile?». E poco dopo: «Ma insomma, non c’è più nulla da fare?»... Seguì la notte del 5 giugno. (Da Storia segreta di un mese di regno, pag. 100).

(3) Da Storia segreta..., pag. 101.

(4) Da Storia segreta..., pag. 1 (X), 101, 102; da Italia Nuova. 5 giugno.

(5) « Dal confronto dei risultati delle Prefetture, delle Questure, dei Comandi dei Carabinieri, del Ministero dell’Interno, della Presidenza del Consiglio, del P.D.I. e di alcune «fonti fiduciarie», si delinea concordemente una sensibile prevalenza della Monarchia. Risulta una maggioranza di circa 700.000 voti. Il Re dice al Ministro Falcone Lucifero: «Ho l’impressione che si stia attuando l’ipotesi prevista nel messaggio agli italiani rivolto da Genova. Offrirò dunque a breve scadenza il «secondo referendum». (Da Storia segreta... pag. 99-100).

(6) «Voci incontrollabili insistono nell’affermare che nella famosa notte sul 5 giugno, dopo che con futili motivi erano stati allontanati dal Viminale i rappresentanti dei partiti ed elementi dei Carabinieri notoriamente monarchici, sarebbero stati scaricati sacchi della nettezza urbana contenenti schede stampate alla macchia e segnate sul simbolo « Repubblica ».Si parla di 4 milioni di schede e la cifra corrisponde al conteggio sulla base dei dati ufficiali dell’Istituto di Statistica, quanto a quello che il giorno dopo circolava per Roma riferito da elementi di fiducia del Ministero dell’Interno. L’on. Coppa porta a questo proposito la testimonianza, da lui divulgata in scritti e ripetuta in pubblici comizi dell’on. Arturo Labriola il quale asserisce che «in realtà la Monarchia aveva avuto 4 milioni di voti in più di quelli che le erano stati assegnati, vale a dire la Monarchia aveva superato di 2 milioni le cifre della Repubblica ». (Da La Monarchia e il Fascismo di Mario Viana, ed. l’Arnia. 1951, pag. 66).

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