NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 26 febbraio 2018

Il libro azzurro sul referendum - X cap - 4


Voti annullati e non controllati
L’« Italia Nuova » dell’8 giugno pubblicò: «La Suprema Corte di Cassazione incontrerà difficoltà forse insuperabili per poter accertare l’esatta entità di voti annullati e delle schede bianche inquantochè moltissimi seggi elettorali all’atto dello scrutinio non hanno verbalizzato i dati relativi alle schede non ritenute valide ed hanno anzi addirittura distrutto le schede stesse senza allegarle al verbale dello scrutinio ».
Solo 5 su 22 Corti d’Appello furono in grado di inviare alla Corte di Cassazione i plichi contenenti le schede annullate, cosi che non fu possibile un controllo su scala nazionale del come e perché furono annullati oltre un milione di voti. Molti verbali erano vergati a lapis.

Da testimonianza degna di fede risulta che le prefetture di Cagliari, Sassari, Nuoro trasmisero in cifra i dati della votazioni; tali dati non coincisero colle cifre comunicate dal Ministero dell’Interno.

Ricorso di elettori del Collegio di Roma - Viterbo - Latinia (7 giugno 1946)
A S. E. il Primo Presidente della Corte di Cassazione,
A S. E. il Procuratore Generale della stessa Corte,
I sottoscritti elettori del Collegio di Roma-Viterbo-Latinia segnalano alle LL. EE. la singolarità della proclamazione dei risultati del « referendum » istituzionale fatta dal Ministro dell’Interno, con l’annuncio di una maggioranza repubblicana. I sottoscritti non possono non rilevare che l’art. 2 del D.L.L. 16 marzo 1946 n. 98 richiede per il cambiamento della forma istituzionale dello Stato «la maggioranza degli elettori votanti», compresi quindi nel computo a sensi dell’art. 15 del D.L.L. 23 aprile 1946 n. 219, anche i voti nulli e le schede bianche.
Il Ministro Romita invece ha proclamato una maggioranza risultante dal solo computo dei voti validi, senza tener conto, né dare comunicazione, del numero di tutti gli altri votanti.
I sottoscritti non dubitano che le precise disposizioni di legge riceveranno retta applicazione; e che pertanto realizzandosi questa ipotesi, il presente formale ricorso avrà solo valore di segnalazione.
Con osservanza. Seguono le firme (Data: Roma 7 giugno 1946).

Passo Cattani - Cassandro - Comunicato circa la cosiddetta mozione liberale (7 giugno 1946)
«Il Presidente del Consiglio De Gasperi ha ricevuto stamane al Viminale il Segretario del Partito Liberale Cassandro e il Ministro Cattani. Essi hanno richiamato l’attenzione del Presidente sul fatto che la legge del 16 marzo 1946 n. 98 stabilisce all’art. 2 che «qualora la maggioranza degli elettori votanti si pronunci in favore della repubblica, l’assemblea, dopo la sua costituzione, come suo primo atto eleggerà il Capo provvisorio dello Stato »....
Essi hanno chiesto che venga accertato se i voti ottenuti dalla repubblica hanno effettivamente raggiunto il numero richiesto dalla Legge.
Il presidente del Consiglio ha dichiarato che la procedura è nelle mani della magistratura, la quale applicherà la legge nella lettera e nello spirito».


Lettera del Presidente dell’U. M. I. al Capo della Commissione Alleata (8 giugno 1946)
Al Contrammiraglio Ellery Stone, Capo della Commissione Alleata di controllo e per conoscenza : agli Ambasciatori delle Potenze alleate in Roma.
Il sottoscritto Tullio Benedetti, già consultore della Consulta d’Italia, ed ora eletto Deputato all’Assemblea Costituente, si rivolge alla Signoria Vostra Illustrissima, e nella sua qualità di Presidente Nazionale dell’Unione medesima, in rappresentanza anche di tutte le altre Associazioni Monarchiche italiane, prega voler prendere in esame la seguente precisa dichiarazione: Risulta all’U.M.I. in modo ineccepibile che nel « referendum » istituzionale sono stati compiuti i più gravi e patenti brogli elettorali onde alterare il suo risultato in favore della Repubblica.
Continuano a pervenire infiniti reclami in tal senso.
Ciò stante, il sottoscritto ha l’onore di chiedere formalmente con la presente, a nome dell’Unione Monarchica Italiana, che le Autorità Alleate procedano ad una immediata verifica delle schede, dei verbali elettorali e dei reclami inoltrati dai cittadini elettori, disponendo la visione di tutto il materiale elettorale accentrato presso la Suprema Corte di Cassazione d’Italia, prima che questa proceda alla proclamazione ufficiale dei risultati.
Il fondamento morale e giuridico della richiesta risiede nell’impegno formale assunto dagli Alleati di assicurare al popolo italiano la perfetta regolarità della consultazione elettorale e in particolar modo di quella riguardante la forma istituzionale dello Stato.
Soltanto il richiesto controllo, e la garanzia da parte degli alleati della regolarità delle operazioni elettorali, potrà porre lo spirito pubblico in condizioni di fare giustizia delle troppe presunzioni di brogli elettorali e renderà possibile una serena, piena e definitiva accettazione dei risultati del «referendum» in conformità all’impegno preso anche dalle organizzazioni monarchiche.
Ciò renderà al tempo stesso tranquillità all’opinione democratica internazionale, nel senso di non essersi resa involontariamente complice di una sopraffazione antidemocratica.


"Latinia" non è una nostra svista né un errore del programma che usiamo per correggere i testi. E' riportato così nel libro e tale lo riportiamo sul blog. E' evidente che c'era confusione tra l'originaria Littoria e la ribattezzata Latina.


3 commenti:

  1. BRAVO DOTT.
    UN PO' DI VERITA' DOPO TANTE MENZOGNE...
    NON.FA MAALE!!!!

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  2. BRAVO DOTT.
    UN PO' DI VERITA' DOPO TANTE MENZOGNE...
    NON.FA MAALE!!!!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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