IL GENERALE DI FERRO CHE PIEGÒ I BRIGANTI
La
produzione storiografica sul Risorgimento è sterminata e comprende una gran
copia di autori sia italiani sia stranieri. Il testo più celebre e celebrato è
la monumentale biografia sul Gran
Conte scritta da Rosario Romeo,
quel Cavour e il suo
tempo che in tre ponderosi volumi ricostruisce un’epoca intera
incentrandola attorno alla figura del grande statista. Le biografie su Giuseppe
Garibaldi abbondano ed in molte lingue, a conferma della
fama internazionale dell’Eroe
dei Due Mondi. Sorprende quindi un poco che sia mancata una
biografia su Enrico Cialdini,
uomo che, sebbene non abbia avuto l’importanza di un Cavour o
di un Garibaldi, è stato comunque
fra i protagonisti dell’unificazione italiana. Questo vuoto è stato finalmente
colmato da Roberto Vaccari,
autore del libro Enrico
Cialdini. Il generale di ferro, uscito nel dicembre 2017 (Elis Colombini Editore, Modena).
[...]
La trattazione di Vaccari risulta equilibrata ed in sostanza obiettiva, lontana tanto dalla demonizzazione di Cialdini cara ad una certa pubblicistica ideologizzata quanto da una visione agiografica del generale modenese. Il biografo si sofferma pertanto anche sulle vicende più dibattute di questo personaggio, quali le misure da egli adottate contro le bande brigantesche, l’Aspromonte ed i contrasti con Garibaldi, infine il suo comportamento nel 1866.
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