Se il fascismo è violenza, illegalità e soppressione delle libertà, la sua antitesi non è l’antifascismo, è la democrazia
di Ernesto Galli della Loggia
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Di fronte ai
fatti di violenza di questi giorni la quale pretende essere di sinistra, la domanda da porsi è: quale linea
politica, quale parola d’ordine, servono per tracciare rispetto a tale violenza
la linea di confine più invalicabile? Quale valore serve a prenderne le
distanze nel modo più netto? La parola d’ordine e il valore dell’antifascismo o
della democrazia e della legge? Se il fascismo è violenza, illegalità e
soppressione delle libertà, ebbene, allora la sua antitesi non è
l’antifascismo, è la democrazia. La storia del resto conta pure qualcosa:
mentre non è mai esistita una democrazia o un democratico che non fosse
antifascista, più e più volte, all’opposto, persone, movimenti e regimi che si
identificavano con l’antifascismo hanno mostrato che con la democrazia non
avevano molto a che fare. L’antifascismo (insieme alla vittoria degli Alleati)
ha dato al nostro Paese la democrazia, e ciò resta a suo merito. Ma oggi dei
suoi emuli violenti della venticinquesima ora non c’è alcun bisogno: per
guardarsi dai pericoli la democrazia italiana basta a se stessa.
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