I castelli che furono in possesso
di casa Savoia, in Provincia di Cuneo, saranno il tema trattato da Elena
Garello per il ciclo lezioni Unitre lunedì 15 maggio, alle 15,30, al Cinema
Monviso.
Sono oltre duecento i castelli
della Provincia di Cuneo, alcuni ridotti a rovina, altri restaurati ed adibiti
ad abitazione od a musei di se stessi. Circa sessanta sono quelli legati ai
Savoia: l’elenco alfabetico inizia con Acceglio e termina con Villanova Solaro.
In occasione della conferenza,
verranno presi in esame il Castello di Racconigi, quello di Govone e, per
finire, quello di Valcasotto, particolarmente amato dalla relatrice. Il primo
nasce come castrum romano, poi trasformato in una fortezza a difesa del
Marchesato di Saluzzo ed ampliato dagli Acaja e dagli eredi Savoia-Carignano.
Gli architetti Guarini, Borra e Melano donano progressivamente alla costruzione
l’aspetto odierno.
Carlo Alberto, Vittorio Emanuele
II, Vittorio Emanuele III ed Umberto II amano risiedere a Racconigi per la
villeggiatura. La loro presenza è testimoniata dal succedersi delle mode e dei
gusti decorativi degli ambienti interni. Anche il parco subisce un rinnovamento
evolvendosi da giardino barocco a luogo ameno “all’inglese”.
Analoga sorte tocca al Castello
di Govone: le trasformazioni da castello medievale a residenza barocca e poi
ottocentesca furono operate dai Conti Solaro (famoso è il soggiorno, avvenuto
nel 1730, di Jean-Jacques Rousseau postosi al servizio del conte Ottavio) e poi
dal Re Carlo Felice. Il parco all’inglese è arricchito da un roseto.
Dopo il 1834, Carlo Alberto
acquisisce la proprietà dell’antica Certosa di Valcasotto. Vittorio Emanuele II
le assegnerà una destinazione venatoria facendovi risiedere i suoi cinque
figli. Tra queste mura, la primogenita quindicenne Maria Clotilde scrisse a
Cavour la famosa lettera che affidava alla sorte il suo matrimonio con il
principe Bonaparte.
L’epoca partigiana ha visto qui
alcune tra le presenze più significative. Queste “maisons de plasir” sono oggi
comprese nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Cani, cicogne e…
asinelli allietano i visitatori con la loro presenza discreta.
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