“Nel settantunesimo anniversario dello Statuto della Regione Siciliana è utile ricordare l’esempio di grande lungimiranza politica di S.M. Re Umberto II che concesse lo Statuto dopo aver ascoltato il territorio riunito in un consiglio generale composto da partiti e sindacati”.
“Il primo dei federalisti – afferma – che partiva dai territori per dare soluzioni. Oggi la politica sembra lontana anni luce così impegnata com’è a dibattere su leggi elettorali e alleanze. Manca la visione d’insieme che invece Re Umberto II ebbe prima di tutti. Egli aveva a cuore la ricostruzione d’Italia. La politica di oggi non sembra. Si prenda dunque esempio dal Re di maggio che pose sopra ogni cosa il bene del suo popolo. Oggi la regione Siciliana è ad un bivio: o ripartire o affondare ed il tutto è nelle mani di pochi uomini ai quali il buon senso non dovrebbe fare difetto”.
“Politici siciliani – conclude l’esponente monarchico – il 5 novembre si avvicina, sedetevi e parlate fino allo sfinimento ma uscite compatti e coesi perché la Sicilia Re Umberto la volle forte ed indipendente, voi la state riducendo debole e ancor più isolata. Noi monarchici non lasceremo che il sogno umbertino muoia, siamo pronti a prendere in mano il destino della Sicilia ed a rovesciarne le sorti che sembrano cupe e senza speranza”.
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