NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 11 dicembre 2022

Luigi di Savoia Aosta, Duca degli Abruzzi


di Marco Valle

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Un uomo, tante vite e tanti sogni che divennero imprese. Ecco Luigi Amedeo di Savoia duca degli Abruzzi, un personaggio poliedrico, affascinante e decisamente anticonformista. Anche troppo per i suoi reali parenti. Con l’eccezione di uno spirito libero come la regina Margherita, moglie di re Umberto e tutrice di Luigi dopo la morte, a soli trent’anni della madre, gli altri membri di Casa Savoia faticarono a comprendere Luigi o non lo capirono del tutto. Racchiusi in logiche dinastiche passatiste, per tutti o quasi i Sabaudi il terzogenito di Amedeo, l’effimero re di Spagna, venne visto come un simpatico eccentrico, il parente eroico ma bizzarro.  Talvolta ingombrante, persino fastidioso.

Il cugino Vittorio Emanuele III, che pur lo stimava e gli era a suo modo (ovvero ad intermittenza e parsimonia…) amico, gli negò pervicacemente il permesso per sposare Katherine Elkins, il grande amore di Luigi. La ragazza, figlia del senatore statunitense Davis Elkins magnate del carbone e dell’acciaio, era pur sempre una borghese, certamente ricchissima ma protestante e cosmopolita mentre Vittorio voleva appioppare a Luigi una granduchessa dei Romanov o qualche aristocratica balcanica. Risultato niente nozze e tanti flirt in giro per il mondo con una sorpresa finale (ma lo vedremo dopo).

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 Luigi Amedeo di Savoia Aosta, il principe avventuroso (e rubacuori) (ilgiornale.it)

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