ASPETTI DELLA VITA NELLA SOCIETA' TRADIZIONALE
Un sommario esame di alcuni aspetti della
vita nella società del Medioevo ci dimostra che quei tempi non avevano nulla da
invidiare ai nostri in fatto di vera civiltà e vero progresso (30).
Il Medioevo non conosce la plutocrazia. La
ricchezza, il profitto, non danno affatto necessariamente prestigio ed
autorità. Basti pensa re alla condizione dei ricchissimi ebrei o al fatto che
molti Signori erano poveri. Così la proprietà individuale non era mai assoluta
ed il limitata, ma sempre subordinata a valori superiori. Particolarmente per i
beni della terra, l'uso di essi non doveva danneggiare la comunità. Coti il
Signore non poteva negare l'uso di una sorgente che fosse sulle sue terre, e in
caso di cattiva amministrazione di queste era prevista la confisca. C'è di che
far riflettere socialisti ed ecologi, questi ultimi alle prese con industriali
inquinatori contro i quali è difficile agire.
Il Concilio Lateranense del 1179 stabili
che ogni Chiesa avesse annessa una scuola, gratuita per i poveri. L'istruzione
universitaria era fondata su una larga autonomia.
L'amministrazione della giustizia
prevedeva il gratuito patrocinio, la difesa d'ufficio, il risarcimento dei
danni alla parte lesa. L'Inquisizione, a differenza dei tribunali
"democratici" di oggi, ignorava la carcerazione preventiva.
Quanto alle guerre, nulla di più lontano
dalle devastazioni generalizzate e dagli orrori dei conflitti contemporanei.
Fin dal X secolo la Chiesa istituì la "Pace di Dio", che obbligava a
rispettare donne, bambini, contadini, sacerdoti, chiese e fattorie. Dall'XI
secolo vigeva la "Tregua di Dio", che proibiva ogni ostilità dalla I
domenica di Avvento all'ottava dell'Epifania e dalla I domenica di Quaresima
all'ottava dell'Ascensione e, nel resto dell'anno, da ogni mercoledì sera al
lune& mattina. Filippo Augusto di Francia istituì poi la "Quarantena
del Re", che prescriveva un intervallo di quaranta giorni tra l'offesa
fatta e l'apertura delle ostilità. Il concetto di "straniero nemico"
era sconosciuto: lo introdusse Napoleone I.
La grande gloria del Medioevo resta la
cavalleria, l'educazione del soldato e la sua trasformazione in cavaliere. Ciò
rispondeva alla concezione dell'uomo come creatura in cui i valori dell'anima e
le doti del corpo devono giustamente armonizzarsi:"Tant est prud'homme si
comme semble / Qui a ces deux choses ensemble: / Valeur du corps et bonté
d'àme." È difficile concepire qualcosa di più bello e di più significativo
della cerimonia di investitura del cavaliere, la veglia d'armi con la spada
sull'altare, al mattino il bagno purificatore, la S. Messa e la Comunione, la
consegna della spada e degli speroni, il giuramento di difendere la donna e i
deboli, la vestizione e, infine, la "col-lata", il colpo sulla spalla
con il piatto della spada, con cui, in nome di S. Michele e di S. Giorgio, era
data l'investitura a cavaliere.
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