NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

mercoledì 6 luglio 2022

Le ragioni della Monarchia - VII

ASPETTI DELLA VITA NELLA SOCIETA' TRADIZIONALE

 


Un sommario esame di alcuni aspetti della vita nella società del Medioevo ci dimostra che quei tempi non avevano nulla da invidiare ai nostri in fatto di vera civiltà e vero progresso (30).

Il Medioevo non conosce la plutocrazia. La ricchezza, il profitto, non danno affatto necessariamente prestigio ed autorità. Basti pensa re alla condizione dei ricchissimi ebrei o al fatto che molti Signori erano poveri. Così la proprietà individuale non era mai assoluta ed il limitata, ma sempre subordinata a valori superiori. Particolarmente per i beni della terra, l'uso di essi non doveva danneggiare la comuni­tà. Coti il Signore non poteva negare l'uso di una sorgente che fosse sulle sue terre, e in caso di cattiva amministrazione di queste era pre­vista la confisca. C'è di che far riflettere socialisti ed ecologi, questi ultimi alle prese con industriali inquinatori contro i quali è difficile agire.

Il Concilio Lateranense del 1179 stabili che ogni Chiesa avesse annessa una scuola, gratuita per i poveri. L'istruzione universitaria era fondata su una larga autonomia.

L'amministrazione della giustizia prevedeva il gratuito patroci­nio, la difesa d'ufficio, il risarcimento dei danni alla parte lesa. L'In­quisizione, a differenza dei tribunali "democratici" di oggi, ignorava la carcerazione preventiva.

Quanto alle guerre, nulla di più lontano dalle devastazioni gene­ralizzate e dagli orrori dei conflitti contemporanei. Fin dal X secolo la Chiesa istituì la "Pace di Dio", che obbligava a rispettare donne, bambini, contadini, sacerdoti, chiese e fattorie. Dall'XI secolo vigeva la "Tregua di Dio", che proibiva ogni ostilità dalla I domenica di Av­vento all'ottava dell'Epifania e dalla I domenica di Quaresima all'otta­va dell'Ascensione e, nel resto dell'anno, da ogni mercoledì sera al lu­ne& mattina. Filippo Augusto di Francia istituì poi la "Quarantena del Re", che prescriveva un intervallo di quaranta giorni tra l'offesa fatta e l'apertura delle ostilità. Il concetto di "straniero nemico" era sconosciuto: lo introdusse Napoleone I.

La grande gloria del Medioevo resta la cavalleria, l'educazione del soldato e la sua trasformazione in cavaliere. Ciò rispondeva alla concezione dell'uomo come creatura in cui i valori dell'anima e le do­ti del corpo devono giustamente armonizzarsi:"Tant est prud'homme si comme semble / Qui a ces deux choses ensemble: / Valeur du corps et bonté d'àme." È difficile concepire qualcosa di più bello e di più significativo della cerimonia di investitura del cavaliere, la veglia d'armi con la spada sull'altare, al mattino il bagno purificatore, la S. Mes­sa e la Comunione, la consegna della spada e degli speroni, il giuramento di difendere la donna e i deboli, la vestizione e, infine, la "col-lata", il colpo sulla spalla con il piatto della spada, con cui, in nome di S. Michele e di S. Giorgio, era data l'investitura a cavaliere.

 30)     Oltre al volume citato della Pernoud, cfr. L. Genicot, Profilo della civiltà medievale, ed. Vita e Pensiero, 1968.

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