Leggo che il politico Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia abbia ricordato all’onorevole Antonio Tajani la sua passata simpatia e appartenenza ai monarchici, come se fosse qualcosa di negativo.
Questo non mi pare essere una colpa, la simpatia per Casa Savoia accomuna milioni di italiani. Quando ci fu il referendum monarchia - repubblica, lo scarto era minimo. Ricordo una foto di Antonio Tajani nel giornale Monarchia oggi, diretto da quel galantuomo di Sergio Boschiero, che fu leale al Re Umberto II fino alla morte, e che meriterebbe di essere ricordato come si dovrebbe. Il mondo italiano non ricorda la sua storia.
Una volta Puskin scrisse: “La civiltà si distingue dalla barbarie per il rispetto verso il passato”. Quello che avrebbe dovuto fare Antonio Tajani era di spendere qualche parola a favore della sepoltura dei Savoia al Pantheon, sono certo che sarebbe giovato all’Italia. Viviamo in un Paese che segue le direttive dell’Unione Europea che ci sta cancellando le nostre radici cristiane.
Quello che il mio Paese sta vivendo è una crisi di identità che lo porterà alla rovina. “In una stagione dove i cosiddetti valori della modernità stanno attraversando una loro spaventosa caduta, ritornare ai valori dell’identità è cosa che fa riflettere, ma è anche un dato che non solo ci fa capire l’importanza della tradizione e quindi la necessità di colloquiare con il passato quanto dà senso alla sacralità della tradizione.
Finora c’è stata la corsa alla desacralizzazione. Ci siamo immersi di vuoti, abbiamo navigato nel vuoto. Ci siamo immersi nel nulla, abbiamo viaggiato nel nulla…” (Pierfranco Bruni). Sono monarchico da sempre e lo considero un grande onore perché hanno fatto l'Unità d'Italia, cosa non da poco...
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