NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 2 settembre 2017

Vittorio Emanuele III e la sua inseparabile brandina di ferro: riapre la casa del Re

Torino. Un altro pezzo dei Musei Reali riapre ai visitatori da oggi. Ma soltanto per un mese. Si tratta di quell’appartamento del Re al piano terra di Palazzo Reale che fu tra gli ultimi ambienti in cui vissero i Savoia e che non è più accessibile da ormai quattro anni. Tornerà ad esserlo, almeno per qualche giorno, grazie ai volontari dell’Associazione degli Amici di Palazzo Reale, da tempo impegnati nell’organizzazione di visite guidate e nella riapertura, a rotazione, degli spazi normalmente chiusi al pubblico.  

Ogni venerdì e sabato, per tutto il mese di settembre, sono previste tre visite al mattino (con partenza alle 10, 11 e 12) e altre tre al pomeriggio (alle 15, 16 e 17). Un’occasione per esplorare, prima che tornino a chiudersi le porte, l’appartamento posizionato nell’angolo Sud-Est del piano terreno, che deve il suo nome a Vittorio Emanuele III. Fu proprio lui, infatti, a utilizzare questi ambienti prima destinati alla principessa Clotilde, che li abitò fino al 1911, come residenza temporanea dagli anni Venti del ‘900 fino al 1946.  


«Il Re era solito utilizzare un letto in ferro battuto - raccontano i volontari -, una brandina di tipo militare che si portava dietro ovunque e che, insieme con la collezione delle medaglie, pare fosse l’unico oggetto al quale si sentisse inesplicabilmente legato».  
Ma accedere all’appartamento del Re non significa soltanto camminare nelle sale private in cui i Savoia vissero fino alla caduta della Monarchia. È anche l’occasione per poter ammirare i segni della maestria di Pelagio Pelagi, che qui lavorò negli anni ’40 dell’800, come si può vedere dal soffitto dello studio. Alle pareti della Sala della Colonna, decorata secondo il gusto tardo ottocentesco, sono inoltre ancora appesi gli acquerelli dipinti dal vedutista Giuseppe Pietro Bagetti. 

E a partire da venerdì prossimo, il percorso di visita andrà a toccare anche le stanze della Regina Elena, che si trovano sempre al piano terreno. 
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto «A Palazzo c’è di più», pensato per offrire ai torinesi e ai turisti la possibilità di accedere a spazi non compresi nel normale percorso di visita a causa della cronica mancanza di personale nel museo. Un impegno, quello degli Amici di Palazzo Reale, che in passato aveva già permesso la riapertura temporanea di altre sale come l’appartamento dei Principi, quello del Duca e le cucine.  
Il costo della visita guidata all’appartamento del Re è di soli 4 euro e non è necessaria la prenotazione. 

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