NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 9 settembre 2017

Il libro azzurro sul referendum - VII cap. - 2-6

Certificati elettorali moltiplicati

In varie località, a Torino, a Napoli molti elettori hanno ricevuto due e persino tre certificati. A Milano nei quartiere Friuli della zona Vittoria, quartiere operaio, oltre 500 famiglie ricevettero due certificati per persona, il primo normale, stampato dal Poligrafico dello Stato, il secondo stampato dall’I.G.I.S. (Istituto Grafico finora non identificato) che pur somigliando al primo, presenta alcune lievi differenze.
Particolare degno di rilievo: la scheda dell’elettore dell’I.G.I.S. indicava una sezione sempre diversa da quella indicata sull’esemplare del Poligrafico dello Stato. Una comunicazione del P.C.I. ai suoi iscritti avvertiva che se non avessero ancora ricevuto il certificato elettorale, avrebbero potuto ritirarne uno già pronto presso le sezioni del partito.
Irregolarità nell'invio dei certificati elettorali «Bizzarre irregolarità si sono verificate, anche nel ristretto ambito della Reggia, nell’invio dei certificati elettorali. I regnanti ne ricevettero due per ciascuno; un altro pervenne per la Principessa Mafalda da tempo deceduta in campo di concentramento nazista. Il Generale Infante non aveva ricevuto nessun certificato; sollevata protesta gliene giunsero tre, essendo stato inserito in tre liste aggiunte ».

La propaganda (1)

Ottomila opuscoli di propaganda monarchica furono sequestrati in una tipografia romana di via Cicerone per ordine del Ministro dell’Interno, quali pubblicazioni di carattere neofascista; il tipografo fu arrestato. Tramite il capo della polizia, l’on. Romita fece sapere al Ministro Falcone Lucifero che era suo desiderio che i suoi fascicoli non fossero né venduti né distribuiti; protesta vibrata del ministro Lucifero. In tutta l’Alta Italia, in Toscana, in Emilia fu praticamente impossibile svolgere comizi ed affiggere manifesti monarchici.

Soppressione di fotogrammi nella settimana “INCOM,,

Il Governo ha ordinato la soppressione del n. 12 della «Settimana Incom» dei fotogrammi relativi alla presentazione della Famiglia Reale nei giardini del Quirinale...

Dispaccio in cifre del controspionaggio

«Si è scoperto che una fabbrica di attrezzi agricoli, nella Val Trompia, fabbrica armi, mitra e carri armati leggeri, che vengono clandestinamente assegnati a forze ausiliare di polizia del Nord, costituite da elementi comunisti. Si tratta di assegnazioni che non risultano ufficialmente. Ma Romita ne è al corrente».

L’accusa di fascismo

La calunniosa notizia di complotti orditi da monarchici uniti ai fascisti fu largamente diffusa a Milano. Il Comm. Papa questore di Milano smentì recisamente la notizia; egli negò la esistenza di un rapporto qualsiasi tra elementi neofascisti e gruppi e persone appartenenti a partiti monarchici, ed aggiunse: «il movimento neofascista agisce, ma la sua attività non si ricollega con Fattività politica dei movimenti a tendenze monarchiche».

(1) Da Storia segreta di due mesi di regno, pag. 83, 118.

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