di Pier Franco Quaglieni
Il Polo rosso del ‘900 che otterrà via del Carmine pedonalizzata (vera follia del sindaco Appendino) per poter fare manifestazioni all’aperto, si appresta alla solita novena per il 2 giugno festa della Repubblica. Conferenze, convegni, fuochi d’artificio per festeggiare una data che divise quasi a metà gli Italiani il 2 giugno 1946. Sul referendum ci furono molte ombre e molti legittimi sospetti. Solo sulla figura di Umberto II ci sono solo luci perché egli fu umile, equilibrato e saggio e partì per l’esilio per evitare una seconda guerra civile agli Italiani. Anche Togliatti con la sua amnistia dopo il referendum contribuì a distendere gli animi che i comunisti avevano esacerbato in via Medina a Napoli, pochi giorni prima della partenza del Re dove dei giovani monarchici persero la vita in violenti scontri con la polizia e comunisti. Il Sud e Napoli in particolare fu tutto monarchico. Mi piacerebbe che un Polo che vuole rappresentare il ‘900, non dimenticasse – oltre le Messe cantate per il ministro degli Interni Romita – la figura del Re e metà degli Italiani che, a torto o a ragione, votarono, malgrado una guerra perduta, per i Savoia. Diversamente, il Polo sarebbe ancora una volta strumento di propaganda politica settaria, che è l’esatto opposto della storiografia.
https://iltorinese.it/2021/05/30/la-rubrica-della-domenica-di-pier-franco-quaglieni-100/
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