NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

mercoledì 6 maggio 2020

Lettera aperta allo storico Salvatore Lupo, intervistato da "La repubblica"


Gentile Professore,
In questi giorni di forzata quarantena per ognuno di noi, non so come mi sono imbattuto su internet in una sua intervista su "Repubblica" del Giugno 2016 ( La Sicilia della Monarchia: "Una vittoria dei notabili"), in cui in omaggio al politicamente corretto lei sosteneva che in Sicilia la mafia avesse parteggiato nel referendum istituzionale per la Monarchia ( tesi cara anche a Giuseppe Tornatore che ne riprese il concetto nel suo film Baaria ).

Manifestazione indipendentista a Palermo
Ora di questi tempi in cui le istituzioni repubblicane stanno vivendo il loro otto settembre democratico(con sospensione delle garanzie costituzionali almeno secondo la tesi sostenuta da Cassese e Baldassare), causato da una pandemia che per quanto importante non è di certo la seconda guerra mondiale, evento con cui ebbero a che fare i Savoia e il governo dell'epoca,io non posso che riflettere su quel pezzo che per un puro caso ho letto.

In sostanza, Professor Lupo, al suo intervistatore lei dice che la mafia in ossequio all'idea di un ritorno all'Italia dei notabili di prima del fascismo sostenne la forma di stato ancora vigente all'epoca.

Ora anche dimenticando per un attimo i fasci siciliani, l'opera del Prefetto Mori, il separatismo siciliano che per tutto il periodo attorno al 1946 continuava a scontrarsi coi Carabinieri ancora "Reali" per buona parte di quel tempo con oltre 100 militi caduti in pochi anni a causa di tutto ciò) è curioso che lei sostenga una cosa del genere solo pensando ad un fatto. A Palermo città la Monarchia ottenne il 61% dei voti; tale dato fu confermato in quasi tutta la provincia, meno che in un paio di comuni che votarono per il 60% repubblicano. Sa quali erano questi comuni? Corleone e Montelepre.

Per quanto attiene il paese che diede i natali al bandito Giuliano c'è una testimonianza sicuramente più credibile di quella di Pisciotta, che fa la sorella del mafioso stesso nel libro che scrisse "Mio fratello Salvatore Giuliano", dove firma emblematicamente un capitolo con il titolo di "Scacco al Re".

La Sicilia fu monarchica perché credeva in quella istituzione essendo una terra di base conservatrice, ma anche liberale, come una parte importante del ceto intellettuale isolano dell'epoca che credeva fortemente nell'Italia venuta su dal Risorgimento.

Monarchico (anche se del suo ricordo se ne appropriarono totalmente i missini) fu Paolo Borsellino e questo lo testimoniò il Giudice Giuseppe Ayala.
Monarchico si dichiarò a più di trent'anni dalla nascita della repubblica, mentre militava nel Partito Comunista, Leonardo Sciascia. Non credo fossero persone che potevano non riflettere su ciò che lei ha sollevato.

Mentre chiusi in casa possiamo fare poco il sottoscritto pensa ed assiste ad inviti del governo in stile Min. Cul. Pop. che predicano ordine e disciplina, spalleggiato da una comunicazione a senso unico e da una classe docentizia (Stile Caifa Zagrebelky Sommo Sacerdote dei Guardiani della Costituzione), oggi racchiusa per buona parte tra i 55 e i 75 anni sempre e comunque identificabile con una parte politica e che ormai nel paese è del tutto autoreferenziale. In nome e per conto di ciò la storia di questa nazione, la sua dignità, la sua libertà e il portafoglio di chi la popola viene eterodiretto da un comitato ideologico (diciamolo pure catto - comunista con venature radical) che si erge a pilastro della società in ogni campo.

Così chi votò Monarchia nel 1946 era un mafioso e retrogrado (Croce ed Einaudi tra loro), mentre chi oggi vorrebbe gradualmente ma in tempi ragionevoli tornare a vivere come in altri paesi colpiti da questo disastro viene trattato alla stregua di un pericoloso ed incosciente untore.

In tutto ciò la costituzione più bella del mondo (ma mai votata da un referendum confermativo) viene sistematicamente violata con l'approvazione dei gendarmi della memoria, che tanto se ne credono i detentori morali verso noi poveri "Paria" che nella migliore delle ipotesi andiamo rieducati.

Magistrati, cineasti, uomini di cultura, docenti universitari ed elementari, tutti tesi a spiegarci la nostra storia, come la vedono loro ed ad educarci al bene.
Come la maestra di mia figlia che in una chat di classe, posta plaudente il corteo Anpi con bandiere rosse del 25 aprile US svolto a Modena in barba a tutti i divieti sull'assembramento, mentre il sottoscritto per due mesi non ha potuto portare la figlia neanche in un parco per un’ora (il compagno Sanchez almeno questo agli spagnoli nel periodo di coprifuoco più pesante lo ha concesso ma forse lì al di sopra di lui c'è qualcuno che vigila in un altro modo rispetto ai nostri sommi).
E sì Professor Lupo è proprio bello essere un docente poter scrivere la storia come si vuole e fare parte di chi ha un buon salario garantito. Noi povere pecore dobbiamo solo ascoltare ed essere tosati dal fisco per mantenere chi ci educa al buono al bello e al giusto in attesa dell'immunità di gregge.

Probabilmente non sarà arrivato alla fine di questa missiva, ma cortesia imporrebbe una risposta.

Nel frattempo la saluto pensando in questo caso col doveroso rispetto a chi a differenza del sottoscritto è venuto a mancare o ha molto sofferto a causa di questa emergenza sanitaria.

Tuttavia la prego di non denunciarmi al comitato centrale del partito per attività sovversiva, che vuole sono solo piccoli pensieri borghesi, che nel tempo scompariranno quando tutti avremmo adottato il mirabile modello dei compagni della grande repubblica popolare cinese. Stiano tranquilli i nostri tutori ci vorrà un po' di pazienza e ce la farete definitivamente o forse no....cordialmente


Francesco Di Bartolomei

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