NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 19 ottobre 2019

Un doveroso riconoscimento su Umberto II



Lunedi 16 settembre, ore 23,30 su RAI 1  è stato trasmesso un documentario “1948. L’anno che cambiò l’ltalia” affidato a Bruno Vespa, che si è avvalso per i commenti dello storico Gianni Oliva. 
Nel documentario interviste a Napolitano, De Mita, Ciccardini e Segre ed altri. Dovendo inquadrare le elezioni politiche del 1948 si è dovuto logicamente partire dalle elezioni di due anni prima, il 2 e 3 giugno 1946 per il referendum istituzionale e l’Assemblea Costituente. 
Oliva sul referendum, oltre ai dati ufficiali per la affermazione repubblicana, di stretta misura, ha ricordato il quesito posto alla Corte di Cassazione, su gli elettori “votanti”, senza però approfondire il problema ed ha dato atto del comportamento corretto e lineare del Re Umberto, di evitare la guerra civile, dato che a Napoli già era scorso il sangue di giovani monarchici, concludendo che il Re, andando in esilio, tra l’interesse per la Dinastia e quello per l’Italia, “aveva scelto l’Italia”. 
Riconoscimento doveroso, di uno storico non monarchico, che è stato anche obiettivo in altri punti del documentario, con una decisa condanna del comunismo, pur riconoscendo a Togliatti, dopo il famoso attentato di Pallante che lo aveva colpito gravemente, di aver bloccato la rivolta che altri del suo partito, avrebbero voluto scatenare. 
Un documentario da meditare, anche per il ricordo degli aiuti statunitensi e del Piano Marshall.

Domenico Giglio

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