I pesisti Pierino Gabetti, Carlo Galimberti e Giuseppe Tonani, medaglie d'oro all'Olimpiade del 1924, con l'allenatore Enrico Taliani, |
Già in
occasione delle recenti
Olimpiadi di Rio, del
2016, avevo scritto compiacendomi
per il risultato
raggiunto, come numero di
medaglie, dalla
rappresentativa italiana,
confermando un andamento
positivo che può
farsi risalire al
record di 30
medaglie, ottenuto alle Olimpiadi
del 1932, tenute a
Los Angeles ( che
dopo il bis
del 1984 farà
il tris nel
2028!), ed avevo sottolineato
che questo risultato
era uno dei
frutti della unità
nazionale, in quanto il
medagliere aveva premiato
atleti di tutte
le regioni italiane.
Adesso,
luglio 2017, i
campionati mondiali di
nuoto e di
scherma hanno confermato l’Italia nei
primi posti di
queste specialità per
cui non posso
che confermare il
precedente giudizio altamente
positivo, che riguardava inoltre
la presenza di
numerose donne campioni. E
questo apprezzamento delle
nostre atlete si
rinnova per questi
campionati mondiali e
quale maggiore soddisfazione
vedere le vittorie
nella scherma della
squadra femminile , sport dove
l’Italia aveva sempre
primeggiato, a livello maschile,
con schermitori di
livello mondiali che
sono entrati nella
leggenda dai Nedo
Nadi ai Mangiarotti.
Fortunatamente
da anni le ipotesi secessioniste
che erano state
avanzate qui in Italia, per il
Nord, sono rientrate, ma ancora
oggi vi sono invece
scrittori che scavano
fossati ed incitano
a sentimenti quasi di
rivolta, questa volta nel Sud, ed
ai quali invio
queste considerazioni sportive, pensando cosa
sarebbe stato il
medagliere di un’Italia
divisa, in più stati
e staterelli, quale era
prima del 17
marzo 1861 .
Domenico Giglio
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