Tra le
bellezze cuneesi di cui spesso ci dimentichiamo
Una giornata agostana: un
viaggio nel tempo tra i fasti del castello reale di Racconigi, in provincia di
Cuneo.
Marzio ed io, quest'anno, optiamo per vacanze
“nostrane” con piccoli spostamenti in giornata. La nostra provincia Granda, tra
borghi e castelli, offre bellezze e arte di cui spesso ci dimentichiamo. Il
Castello reale di Racconigi è un'eccellenza tra questi. Ad attrarci è il suo
Parco, premiato nel 2010 come il più bello d'Italia.
Riserviamo la visita al parco per il pomeriggio. Alle nove la
biglietteria apre, non perdiamo tempo. L'ingresso principale al castello è un
grandissimo piazzale di ghiaia fine e curatissima, con lo scalone che conduce
al primo piano nobile. Il sole picchia e ci affrettiamo a percorrelo per
raggiungere l'immenso e maestoso ingresso.
Alzo il naso all'insù e avvisto una curiosa
attrazione: i nidi delle cicogne in bilico sui tetti. E' nota alle spalle del
Castello reale l'oasi di questi inconfondibili uccelli. E' un premio,
all'ingresso del salone d'Ercole, al piano nobile, lasciarsi alle spalle luce
accecante e calura, per la gradevole sensazione di fresco e penombra.
Già si percepisce l'importanza degli ambienti, ampi e lussuosi,
con funzione di rappresentanza. Nel castello, anche se luogo di villeggiatura
della famiglia reale, si svolgeva anche un'intensa vita di relazione. Quindi,
fasto prestigio e potere, per momenti pubblici della vita di corte. Incontri
per questioni di stato, con ospiti illustri, ministri, ambasciatori e
importanti dignitari.
Non mancavano pranzi di gala e feste da ballo, a cui
davano vita i nobili di corte, e anche cerimonie importanti: vi nacque nel 1904
l'ultimo re d'Italia, Umberto II; nel 1909 ci fu la vista in Italia dello zar
di Russia Nicola II; nel 1925 si svolsero le nozze della principessa Mafalda; e
nel 1930, quelle del principe Umberto II, che ricevette in dono la residenza.
Impossibile e riduttivo descrivere ogni ambiente. E' un mondo così
lontano dal nostro! Immagino e sento il fruscio delle sete che avvolgono le
dame, strizzate in crudeli corsetti, da cui esplodono audaci décolleté, che ben
poco lasciano all'immaginazione, ma perfetti per ostentare preziosissimi
gioielli, simbolo di opulenza. Curioso, però, fosse scandalo mostrare le
caviglie... E le acconciature elaboratissime che ondeggiavano nel loro
incedere, cauto, ma elegante. Ammirevole destrezza nel scendere e salire
infiniti scaloni con vesti pari a un'armatura.
[...]
http://www.cuneocronaca.it/un-giorno-al-castello-di-racconigi-tra-le-bellezze-di-cui-spesso-ci-dimentichiamo
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