NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 3 agosto 2017

IL PERICOLO NUMERO UNO IN ITALIA E‘ L’INCAPACITA’ A RISOLVERE RAPIDAMENTE LA CRITICITÀ DEL MOMENTO STORICO

Segnaliamo questo articolo (meritevole a nostro giudizio di qualche correzione per una migliore comprensione) di Michele Frattallone, Presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, di cui estrapoliamo il seguente brano:

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Dopo quella data Mussolini intraprese una linea diversa e organizzò il partito nazionale fascista che poi si evolve in regime totalitario, al tempo stesso si crearono dissensi, contrasti e pericolosa competizione fra monarchia e fascismo con tutte le conseguenze che seguirono e il finale con la caduta del fascismo il 25 luglio 1943 e successivamente il referendum del 2 giugno 1946. Re Umberto II scelse l’esilio nel territorio dello Stato Portoghese e tutto per una guerra perduta ma dalla gerarchia militare non voluta.
Non credo sia errato potere rispolverare il passato che distrattamente i politici hanno voluto sorvolare  il tempo che fu, perché’ credettero e credono che gli episodi storici non siano utili per confrontarsi con il presente.

Seguo da giorni molti dibattiti trasmessi dalla televisione italiana e percepisco che mai come in questo periodo, il partito che si esprime di centro-sinistra e altri di estrema sinistra, dopo trascorsi settantadue anni, tale partito di centro-sinistra e movimenti di sinistra, con i loro membri e dirigenti che sono al vertice della loro politica a vitalizzare l’odio permanente contro il partito o movimenti di destra. Il clima che si respira non aiuta a condizionare gli effetti dell’inaspettata recrudescenza della cultura fascista, descrivendola tale come un demone pericoloso per il popolo italiano.

Questo comportamento politico espresso dai partiti di centro-sinistra, non crede che la storia sia storia e va rispettata integralmente perché’ in ognuno di noi cittadini italiani, percorrono il corso della nostra vita e poi come si potrebbe negare che da sempre nel nostro io, alloggiano una porzione del male e una porzione del bene.

Poi decidiamo come gestire le tali due porzioni che maturano il carattere di ogni persona individuale e cittadina. Per motivi culturali, da cittadino italiano non sono mai stato iscritto ad alcun partito politico, ma eccezionalmente sono stato iscritto al Partito Nazionale Monarchico, nel ruolo di dirigente giovanile di tale partito ed ho avuto l’opportunità e l’onore di conoscere personalmente Sua Maestà Umberto II, Re d’Italia, e ricordo che mi salutò con due semplici parole: l’Italia innanzitutto!
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