Simone
Balestrini propone la sua idea di monarchia 2.0. “Non siamo fascisti come dice
l’Anpi“, dice. “Il nostro modello sono le monarchie attuali europee. Siamo
monarchici come può essere oggi un giovane olandese o norvegese”
di Lidia Baratta
Classe 1993,
studente di giurisprudenza, monarchico. Simone Balestrini, 24 anni tra qualche
giorno, è il segretario nazionale della sezione giovanile dell’Umi, Unione
monarchica italiana. Tra una sessione d’esami e l’altra all’Università
Cattolica di Milano, da due anni gira l’Italia per diffondere tra i giovani la
sua nuova idea di “monarchia 2.0”. «Non siamo nostalgici», dice, «non guardiamo
a un ritorno della monarchia italiana. Il nostro punto di riferimento sono le
Monarchie europee attuali. Siamo monarchici come può esserlo oggi un giovane
danese, inglese, olandese o norvegese».
La sua palestra
politica Simone l’ha fatta nel centrodestra, ed è stato candidato anche alle
comunali di Milano nel 2016 nella lista di Nicolò Mardegan, senza essere
eletto. Dal 2015, è alla guida dei giovani dell’Umi, presentandosi come il
rottamatore della vecchia guardia dei monarchici italiani. Sneakers ai piedi,
solo negli incontri ufficiali indossa lo smoking. E il tight quando va ad
assistere al Royal Ascot («le corse dei cavalli sono la mia unica passione sui
generis», ammette). «Per noi nati negli anni Novanta parlare di Umberto II
ormai è come parlare di Napoleone», spiega. «C’è stato un cambiamento
generazionale. Oggi l’associazione è composta da persone che sono monarchiche
non per motivi storici ma per convinzione personale». La convinzione che «la
Monarchia sia la migliore forma di governo per il mondo moderno».
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