di Franco Ceccarelli
Se nella Repubblica italiana ci è voluta, con le elezioni del 2013, una mezza rivoluzione (avvenuta in gran parte grazie al web) per “svecchiare”, finalmente, un parlamento ormai gerontocratico che, di conseguenza, garantiva l’elezione di capi dello Stato già gravati da un’età altrettanto veneranda (fatta l’eccezione dell’appena 57enne Francesco Cossiga) stride, in tale contesto, il contrasto con quel che accade nelle non poche monarchie europee oggi esistenti.
Anche nel Regno Unito, in Spagna, in Belgio, in Danimarca, in Svezia, in Norvegia, per dirne solo alcune, i rispettivi sovrani iniziano a sentire i loro annetti (partendo dalla ormai 87enne Elisabetta II, per giungere al “giovane” 66enne Carlo Gustavo XVI di Svezia) .
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