NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 25 aprile 2023

25 aprile, Unione monarchica: "Festa istituita da Umberto II"

 "Senza gli ufficiali del Regio Esercito, la Resistenza non avrebbe avuto luogo"




"Della festa del 25 aprile si sono impossessati un po' tutti, fino a farla sembrare una cosa della Repubblica. Pochi sanno che invece la dobbiamo a Umberto di Savoia, futuro Re Umberto II, che la istituì con decreto luogotenenziale il 22 aprile 1946". 

A ricordarlo, alla vigilia della festa della Liberazione, è il presidente dell'Unione Monarchica Italiana (Umi), Alessandro Sacchi, che parlando con l'Adnkronos auspica che il 25 aprile "diventi la festa di tutti, perché le feste nazionali debbono unire, ma quando qualcuno se ne impossessa, diventano divisive".

Sacchi punta il dito contro "un'eccessiva ideologizzazione del 25 aprile, da una parte e dall'altra" e sottolinea che "la Resistenza fu un fenomeno che non ebbe colore", ma soprattutto "senza gli ufficiali del Regio Esercito, che sapevano maneggiare le armi, sarebbe stata molto marginale".

Come Unione monarchica italiana "noi celebriamo la liberazione dell'Italia dal giogo nazifascista", senza partecipare però ai cortei, dove "l'Anpi non ci ha mai invitati". Che poi - aggiunge il presidente - "vorrei sapere quanti partigiani ci sono nell'Anpi, dato che sono morti tutti, è solo un'etichetta". 

Per altro "c'erano anche partigiani monarchici militanti, gente che liberava l'Italia gridando 'Viva il Re', perché la Monarchia era una cosa unificante".

Stesso messaggio che Umi manda oggi: "Celebriamo il 25 aprile, ma superiamo le divisioni", che ormai sono come quelle tra "garibaldini e borbonici, guelfi e ghibellini, orazi e curiazi. Sono passati ormai 80 anni e tre generazioni, celebriamo la liberazione d'Italia dall'occupante straniero, che aveva dei sodali in Italia. Salviamo la buona fede di chi combatteva dall'altra parte e guardiamo avanti. Questo è l'appello che io rivolgo alle forze politiche: condividiamo un percorso unificante e non divisivo".

Per Sacchi anche "parlare di antifascismo nel 2023 è qualcosa che fa sorridere chi ha un minimo di competenze storiche. I fascisti, come i partigiani, non esistono più. Sono vicende collocabili in uno spazio-tempo ormai superato e allora - si chiede - perché mantenere questa tensione, quasi una guerra civile serpeggiante tra fascisti e antifascisti?"

In vista dei prossimi 25 aprile, se ci sarà una manifestazione unitaria, "io - dice il presidente dell'UMI - sarò onorato di ricevere un invito e di andare anche a parlare, soprattutto del ruolo degli ufficiali nel regio esercito, senza i quali la Resistenza non avrebbe avuto luogo".

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