di Emilio Del Bel Belluz
Il 28 novembre 2022 saranno trascorsi settant’ anni dalla morte in terra francese della Regina Elena di Savoia. Una data che temo passi inosservata per la maggior parte degli italiani. E questo mi spiace. La mamma degli italiani alla quale fu conferita dal papa Pio XI, la Rosa d’Oro della Cristianità nel 1937, per il suo nobile cuore rivolto alle persone umili, e agli ultimi.
Questa regina ebbe modo
di fare conoscere le sue doti di generosità e di altruismo anche nella terra che la ospitò negli ultimi anni della sua vita e ciò fu dimostrato dalla immensa folla di francesi che l’accompagnò alla sua ultima dimora. Si disse che fossero presenti cinquantamila persone che piangevano la morte di una donna unica.
di fare conoscere le sue doti di generosità e di altruismo anche nella terra che la ospitò negli ultimi anni della sua vita e ciò fu dimostrato dalla immensa folla di francesi che l’accompagnò alla sua ultima dimora. Si disse che fossero presenti cinquantamila persone che piangevano la morte di una donna unica.
Nel 2001 la Regina Elena era diventata Serva di Dio, e da anni attende che possa essere fatta beata. I suoi meriti in vita sono davvero tanti, ma da anni tutto è avvolto nel silenzio. Nel mio cuore c’è la speranza che questo possa accadere molto presto. Il papa non l’ha mai nominata, nessun riferimento a questa mamma d’Italia così speciale.
In un manifesto del Partito Nazionale Monarchico, della Federazione Provinciale di Treviso veniva ricordata con queste parole: “ Elena di Savoia, la Regina del sacrificio e del dolore, la fedelissima sposa del Re Vittorio Veneto é morta. Il suo nobile cuore, vinto più che dal peso degli anni, dall’accumularsi di sventure e di dolori, ha cessato di battere per ricongiungersi, come anelava, al suo Reale Consorte e alla Sua adorata Mafalda in quella gloria che, sola, non conosce tramonti .
Milioni di italiani, di sofferenti e di umili che tanto l’amavano e che Ella ha sempre beneficato, oggi La ricordano con devota riconoscenza e la benedicono dal profondo del cuore, poiché la Regina madre non conobbe che l’abnegazione, la carità, l’amore, ed infiniti sono i ricordi della sua assistenza, della Sua protezione e della sua bontà…” Treviso, 29 novembre 1952.
Quanto mi piacerebbe se qualche buona persona potesse portare un fiore sulla sua tomba a Vicoforte dove è sepolta assieme al suo consorte. Quanto vorrei che i giornali ne parlassero del suo esempio di vita esemplare. Speriamo che dall’alto possa intercedere perché la pace si realizzi in tutto il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento