A ROMA
Badoglio si era subito, dimesso ed era stato formato un nuovo Gabinetto con la presidenza dì Bonomi e colle rappresentanze dei sei partiti — si era aggiunta la Democrazia del lavoro — con ben sette Ministri senza portafoglio. Si inizia così quell'esarchia, che rafforzata poi dall'apparto dei C.L.N. dopo la liberazione del Nord, doveva permettere ai sei partiti di detenere il potere governativo anche quando era da tempo finito lo scopo per cui essi erano sorti.
Intanto
appena al potere i Ministri decisero che il giuramento anziché alla Corona
fosse fatto alla Patria, impegnandosi tuttavia ad astenersi da ogni
controversia sulla questione istituzionale fino a quando non fosse stata
risolta da parte del popolo la scelta tra la Monarchia o la Repubblica.
Nel
settembre Churchill, fa un giro in Italia per visitare le truppe inglesi
combattenti, in realtà è lecito supporre, per rendersi conto del come siano le
cose, e il 27 riferisce ai Comuni dicendo «di aver potuto avvicinare i
rappresentanti dei sei partiti all' ambasciata inglese e di aver avuto colloca
con Bonomi, presente anche Badoglio, che sono amici». E aggiunge ancora «Ho
avuto un colloquio col Luogotenente Generale, la cui sincerità ed entusiasmi
per la causa degli Alleati va di pari passo e il cui prestigio presso la,
popolazione va crescendo di giorno in giorno»; il che confermerebbe la voce che
allora correva, che egli avesse detto che in Italia aveva. trovato due ingegni
realmente superiori: il Pontefice e il Luogotenente Generale.
Intanto
gli urti tra i partiti borghesi ed i social-comunisti in seno al Governo si
facevano sempre pii forti, tanto che Bonomi è costretto il 26 novembre a dare
le dimissioni.
Il
Luogotenente dà opera per la costituzione del nuovo ministero con le consuete
consultazioni degli uomini politici più indicati; e il corrispondente
dell'Agenzia Reuter, Cedi Sprigge, in data 10 dicembre, non manca di osservare
che «nella soluzione della crisi italiana ha avuto una parte molto importante il
Luogotenente Generale del Regno, il quale fino allora era stato praticamente ignorato».
Egli precisa che il Principe Umberto ha svolto un'azione personale per impedire
un'aperta rottura tira i partiti in lotta». La crisi Sfocia il 10 dicembre con
la costituzione del secondo Ministero Bonomi, con solo quattro dei sei partiti,
esclusi il socialista e quello d'azione.
Era stata
questione grossa il caso Sforza, essendosi ritenuto in America che
l'Inghilterra fosse stata contraria alla sua nomina. Churchill nella seduta ai
Comuni dell'8 stesso mese, non aveva creduto tacere il suo punto di vista
dichiarando: «E' un errore affermare che noi abbiamo opposto un, veto alla
nomina del Conte Sforza a primo Ministro o a Ministro degli Esteri; soltanto il
popolo italiano potrebbe fare ciò... Tutto ciò Che noi abbiamo a dire a questo proposito
è che non abbiamo fiducia nel Conte Sforza... » (1.)
Il
secondo Ministro Bonomi ebbe vita travagliata; durò tuttavia fino alla
liberazione del Nord, quando i C.L.N. che, capeggiando i partigiani nelle loro
operazioni contro il nemico avevano concordato col Governo Nazionale, che,
caduta la sedicente repubblica sociale, avrebbero temporaneamente e subito dopo
l'eclissarsi dei tedeschi e dei repubblicani, assunta l'immediata
amministrazione dei territori liberati, reclamarono la loro partecipazione al
Governo. La campagna contro il Ministero, iniziata a mezzo Maggio, si fece
tanto pressante che Bonomi ai primi di giugno ritiene urgente la formazione del
nuovo Governo. I C.L.N. si agitano e i rappresentanti dei sei Partiti si
accapigliano; Bonomi acconsente di prorogare la crisi, ma, aggravandosi sempre
più la situazione, il 12 rassegna le sue dimissioni.
Il
Luogotenente Generale inizia subito le sue consultazioni con le consuete personalità
politiche, mentre i segretari dei sei partiti aderenti ai C.L.N. Parri, già
partigiano collo pseudonimo di «Maurizio» appartenente al Partito d'Azione.
Interviene la Commissione Alleata a ricordare che il Governo dovrà continuare a
rispettare la tregua istituzionale e potrà governare solo sulle 43 Provincie
consegnate alla sua amministrazione, mentre nelle rimanenti non avranno vigore
le leggi italiane se non in quanto sieno espressamente estese ed applicate dal
Governo Militare Alleato, che resta l'unico Governo nella provincia del Nord.
Consultazioni fra i diversi Partiti, mentre il Luogotenente Generale prosegue
nelle sue consultazioni fra gli uomini dei diversi partiti e finalmente si
viene ad un accordo e il 20 giugno nasce il Ministero Parri coi rappresentanti
di tutti sei i Partiti.
1) Giornale
«l’Italia» dal 10 dicembre 1944.
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