All’indomani delle elezioni politiche del 1958 che avevano visto la sensibile flessione elettorale del PNM, superato nel numero di voti e di seggi dal Partito Monarchico Popolare di Achille Lauro, il partito entrò in un periodo di crisi anche economica per cui vi fu un’assenza di iniziative di qualsiasi genere. In particolare la federazione di Roma, che aveva una bellissima sede in Via Quattro Fontane 143, cadde nel letargo più completo, per cui l’allora Commissario Nazionale del Movimento Giovanile del PNM ritenne suo dovere politico e morale cercare di ravvivare gli iscritti con una iniziativa che fu necessariamente accolta.
In effetti nelle elezioni del 1958
i giovani del PNM, in tutta Italia, si erano sobbarcati a tenere comizi oltre al
solito “attacchinaggio” dei manifesti, per sopperire alla mancanza in molti casi
di oratori di spicco che difendevano il proprio seggio e non andavano a tenere discorsi
al di fuori del loro collegio, per cui l’iniziativa presa a Roma, rientrava in questa
“supplenza”, ed in una urgente prospettiva di rinnovamento delle strutture organizzative,
dimostratesi in molti casi carenti.
Perciò fu organizzato un ciclo
di conferenze, tenute nel salone della federazione romana, che poteva ospitare un
centinaio di persone. Gli oratori scelti furono Carlo Delcroix, che purtroppo non
era stato rieletto, Roberto Cantalupo e Cesare Degli Occhi, che invece avevano mantenuto
il loro seggio di Deputato, il primo a Roma ed il secondo a Milano. Erano effettivamente
quanto di meglio per pensiero politico e fedeltà monarchica poteva rappresentare
il partito.
A questo proposito è bene ricordare
l’opera di formazione e cultura storico-politica che l’ambasciatore Cantalupo aveva
svolto con il periodico “Governo” e l’appassionata difesa della Monarchia Sabauda,
che nelle difficili piazze del Nord aveva svolto, all’epoca del referendum l’avvocato
Cesare Degli Occhi, che anche nel congresso della Democrazia Cristiana del 1946
aveva combattuto per la scelta istituzionale monarchica, venendo, purtroppo sconfitto.
Per non parlare di Delcroix, grande invalido della Guerra 1915-1918, per un
tragico evento, avvenuto nel 1917,che lo privò della vista e delle mani, che,
con la sua appassionata oratoria, densa di contenuti storici aveva percorso tutta
l’Italia riempendo le piazze come pochi altri oratori, anche di altri partiti,
erano mai riusciti ad ottenere, e di cui ricorderemo la frase finale di un suo discorso
romano, nella piazza del Colosseo: “Italia e Monarchia, insieme sono cadute,
insieme risorgeranno”, che fu accolta da un uragano di applausi, come non avevamo,
né avremmo sentito in altre occasioni.
Le date delle conferenze furono
rispettivamente il 4 novembre, il 27 novembre e l’11 dicembre ed il salone della
federazione non ebbe posti sufficienti per il pubblico accorso, con numerosi giovani,
nonché il grande storico Gioacchino Volpe, sempre presente, per cui tutti ne
uscirono rinfrancati. Manifestazioni, è amaro dirlo, che furono forse il canto del
cigno di questo partito.
“Haec saepe olim meminisse juvabit”
Domenico Giglio
( all’epoca Commissario nazionale del Movimento
Giovanile del PNM ).
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