Ero riuscito a superare indenne il 25 aprile, una festa che ogni anno mi ricorda che «per un italiano combattere contro avversari politici italiani è sempre una cosa più simpatica”, ma ecco che, anche quest’anno – puntuale come l’influenza in inverno –spunta il 2 giugno, festa della Repubblica.
La logica di queste due feste laiche è sempre la stessa: dividere il popolo italiano. E lasciatemelo dire: chi ha pensato di festeggiare queste ricorrenze doveva essere un fesso. Il popolo di una Nazione, se vuol combinare qualcosa, deve essere unito per puntare ad un obiettivo comune. Condiviso da tutti.
È il 2 giugno e, come ogni anno, non festeggerò perché la mia bandiera è un’altra. È quella di Giovannino Guareschi e della maestra Cristina: quella verde, bianca e rossa, ma con i quattro quadratini rossi in mezzo, che formano una croce.
[...]https://www.radiospada.org/2013/06/guareschi-e-la-repubblica-riflessioni-sul-2-giugno/
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