Nel centro di Terni un gazebo dell’Unione Monarchica: “Torniamo al Re”
A Corso Tacito sventola il Tricolore con lo stemma sabaudo
Un
Tricolore un po' diverso da quello
solito che siamo abituati a vedere . Un Tricolore con lo stemma sabaudo ,
vessillo di Casa Savoia. E' quello che è apparso in Corso Tacito, ieri
pomeriggio. Per una iniziativa dell'UMI
, Unione Monarchici Italiani . Il Presidente regionale, Maurizio Ceccotti
spiega che
l'incontro
- serve a ricordare anche agli abitanti di Terni che la Monarchia non è
un'Istituzione superata ma che i dieci paesi del nostro continente in cui vi è
un Sovrano (Inghilterra, Spagna, Norvegia, Svezia, Belgio, Olanda, Danimarca,
Lussemburgo, Liechtenstein, Monaco) sono un invidiabile modello da prendere
d'esempio quanto a democrazia, benessere sociale ed economico. Dopo Perugia ed
Assisi abbiamo deciso di farci vedere e di distribuire del materiale
informativo anche a Terni, con ottimi risultati. Tanti i ternani che hanno
dimostrato apprezzamento per l'idea, hanno richiesto materiale e bandiere e ci
hanno incoraggiato ad andare avanti".
Il
segretario nazionale U.M.I. Davide Colombo, spiega che " con l'articolo 139 i padri costituenti sancirono
l'immutabilità della Repubblica, prendendo una drastica e discutibile decisione
anche per le generazioni successive, di
fatto limitando la sovranità popolare sancita dal primo articolo della Carta
vigente. L'U.M.I. - prosegue Colombo - da anni ha fatto propria la battaglia
per l'abrogazione dell'articolo 139 che rende antidemocratica e contraddittoria
la Carta costituzionale. E' una questione di civiltà, non ha senso che gli
italiani non abbiano il diritto di potersi esprimere su una questione tanto
importante quale l'assetto istituzionale. Una simile consultazione popolare è
stata fatta persino in paesi come il Brasile e l'Albania ma in Italia è
vietato. L'abrogazione del 139 non è solo una questione di principio ma una
vera e propria battaglia di libertà che non dovrebbe essere sostenuta solo dai
monarchici, ma da tutti gli italiani che di fatto vivono in una democrazia
mutilata".
Tra
i partecipanti molti ragazzi, che si riuniscono sotto la sigla del Fronte Monarchico
Giovanile, il movimento under 30 dell'U.M.I. Non si possono di certo definire
nostalgici, anzi, si arrabbiano se vengono chiamati così. "Non siamo
monarchici perché legati ad un passato che fa parte della nostra storia ma che
è lontano e che non abbiamo vissuto. Noi abbiamo conosciuto questa
repubblica...e non ci piace per nulla." dice Alessandro, militante F.M.G.
diciannovenne di Amelia.
NOSTALGIA
DELLA MONARCHIA
Ieri
pomeriggio i ternani che si trovavano a passeggiare per le vie del centro hanno
trovato qualcosa di insolito: in largo Villa Glori, traversa di corso Tacito,
c’era un gazebo ornato da tricolori sormontati dallo scudo di Casa Savoia. Probabilmente
da decenni non si vedeva per le vie della città quella bandiera. Si trattava
dell’iniziativa dell’Unione Monarchica Italiana.
“L’iniziativa
– spiega il Presidente regionale dell’U.M.I. Maurizio Ceccotti, promotore
dell’incontro – serve a ricordare anche agli abitanti di Terni che la Monarchia
non è un’Istituzione superata ma che i dieci paesi del nostro continente in cui
vi è un Sovrano (Inghilterra, Spagna, Norvegia, Svezia, Belgio, Olanda,
Danimarca, Lussemburgo, Liechtenstein, Monaco) sono un invidiabile modello da
prendere d’esempio quanto a democrazia, benessere sociale ed economico. Dopo
Perugia ed Assisi abbiamo deciso di farci vedere e di distribuire del materiale
informativo anche a Terni, con ottimi risultati. Tanti i ternani che hanno dimostrato
apprezzamento per l’idea, hanno richiesto materiale e bandiere e ci hanno
incoraggiato ad andare avanti”.
Su
un lato del gazebo monarchico uno striscione con scritto a caratteri cubitali:
abroghiamo l’articolo 139. Il Segretario nazionale U.M.I. Davide Colombo,
giunto appositamente da Roma per l’iniziativa, spiega che con il 139 i padri
costituenti sancirono l’immutabilità della repubblica, prendendo una drastica e
discutibile decisione anche per le generazioni successive, di fatto limitando
la sovranità popolare sancita dal primo articolo della Carta vigente. “L’U.M.I.
– prosegue Colombo – da anni ha fatto propria la battaglia per l’abrogazione
dell’articolo 139 che rende antidemocratica e contraddittoria la Carta
costituzionale. E’ una questione di civiltà, non ha senso che gli italiani non
abbiano il diritto di potersi esprimere su una questione tanto importante quale
l’assetto istituzionale. Una simile consultazione popolare è stata fatta
persino in paesi come il Brasile e l’Albania ma in Italia è vietato.
L’abrogazione del 139 non è solo una questione di principio ma una vera e
propria battaglia di libertà che non dovrebbe essere sostenuta solo dai
monarchici, ma da tutti gli italiani che di fatto vivono in una democrazia
mutilata”.
Per
tutta la giornata il gazebo è stato meta di curiosi e, vista la particolarità
dell’argomento, in molti lo hanno fotografato. Tra i partecipanti molti
ragazzi, che si riuniscono sotto la sigla del Fronte Monarchico Giovanile, il
movimento under 30 dell’U.M.I che si arrabbiano se vengono definiti nostalgici:
“Non siamo monarchici perché legati ad un passato che fa parte della nostra
storia ma che è lontano e che non abbiamo vissuto. Noi abbiamo conosciuto
questa Repubblica e non ci piace per nulla” dice Alessandro, militante F.M.G.
diciannovenne di Amelia, che ha trascorso il pomeriggio a distribuire ai
passanti un volantino con la comparazione tra i costi delle Monarchie e delle
repubbliche. Il Quirinale repubblicano costa ai contribuenti italiani sei volte
quanto Buckingham Palace costi ai cittadini britannici.
Un Tricolore un po' diverso da quello solito che siamo abituati a vedere . Un Tricolore con lo stemma sabaudo , vessillo di Casa Savoia. E' quello che è apparso in Corso Tacito, ieri pomeriggio. Per una iniziativa dell'UMI , Unione Monarchici Italiani . Il Presidente regionale, Maurizio Ceccotti spiega che
l'incontro
- serve a ricordare anche agli abitanti di Terni che la Monarchia non è
un'Istituzione superata ma che i dieci paesi del nostro continente in cui vi è
un Sovrano (Inghilterra, Spagna, Norvegia, Svezia, Belgio, Olanda, Danimarca,
Lussemburgo, Liechtenstein, Monaco) sono un invidiabile modello da prendere
d'esempio quanto a democrazia, benessere sociale ed economico. Dopo Perugia ed
Assisi abbiamo deciso di farci vedere e di distribuire del materiale
informativo anche a Terni, con ottimi risultati. Tanti i ternani che hanno
dimostrato apprezzamento per l'idea, hanno richiesto materiale e bandiere e ci
hanno incoraggiato ad andare avanti".
Il
segretario nazionale U.M.I. Davide Colombo, spiega che " con l'articolo 139 i padri costituenti sancirono
l'immutabilità della Repubblica, prendendo una drastica e discutibile decisione
anche per le generazioni successive, di
fatto limitando la sovranità popolare sancita dal primo articolo della Carta
vigente. L'U.M.I. - prosegue Colombo - da anni ha fatto propria la battaglia
per l'abrogazione dell'articolo 139 che rende antidemocratica e contraddittoria
la Carta costituzionale. E' una questione di civiltà, non ha senso che gli
italiani non abbiano il diritto di potersi esprimere su una questione tanto
importante quale l'assetto istituzionale. Una simile consultazione popolare è
stata fatta persino in paesi come il Brasile e l'Albania ma in Italia è
vietato. L'abrogazione del 139 non è solo una questione di principio ma una
vera e propria battaglia di libertà che non dovrebbe essere sostenuta solo dai
monarchici, ma da tutti gli italiani che di fatto vivono in una democrazia
mutilata".
Tra
i partecipanti molti ragazzi, che si riuniscono sotto la sigla del Fronte Monarchico
Giovanile, il movimento under 30 dell'U.M.I. Non si possono di certo definire
nostalgici, anzi, si arrabbiano se vengono chiamati così. "Non siamo
monarchici perché legati ad un passato che fa parte della nostra storia ma che
è lontano e che non abbiamo vissuto. Noi abbiamo conosciuto questa
repubblica...e non ci piace per nulla." dice Alessandro, militante F.M.G.
diciannovenne di Amelia.
NOSTALGIA
DELLA MONARCHIA
Ieri
pomeriggio i ternani che si trovavano a passeggiare per le vie del centro hanno
trovato qualcosa di insolito: in largo Villa Glori, traversa di corso Tacito,
c’era un gazebo ornato da tricolori sormontati dallo scudo di Casa Savoia. Probabilmente
da decenni non si vedeva per le vie della città quella bandiera. Si trattava
dell’iniziativa dell’Unione Monarchica Italiana.
“L’iniziativa
– spiega il Presidente regionale dell’U.M.I. Maurizio Ceccotti, promotore
dell’incontro – serve a ricordare anche agli abitanti di Terni che la Monarchia
non è un’Istituzione superata ma che i dieci paesi del nostro continente in cui
vi è un Sovrano (Inghilterra, Spagna, Norvegia, Svezia, Belgio, Olanda,
Danimarca, Lussemburgo, Liechtenstein, Monaco) sono un invidiabile modello da
prendere d’esempio quanto a democrazia, benessere sociale ed economico. Dopo
Perugia ed Assisi abbiamo deciso di farci vedere e di distribuire del materiale
informativo anche a Terni, con ottimi risultati. Tanti i ternani che hanno dimostrato
apprezzamento per l’idea, hanno richiesto materiale e bandiere e ci hanno
incoraggiato ad andare avanti”.
Su
un lato del gazebo monarchico uno striscione con scritto a caratteri cubitali:
abroghiamo l’articolo 139. Il Segretario nazionale U.M.I. Davide Colombo,
giunto appositamente da Roma per l’iniziativa, spiega che con il 139 i padri
costituenti sancirono l’immutabilità della repubblica, prendendo una drastica e
discutibile decisione anche per le generazioni successive, di fatto limitando
la sovranità popolare sancita dal primo articolo della Carta vigente. “L’U.M.I.
– prosegue Colombo – da anni ha fatto propria la battaglia per l’abrogazione
dell’articolo 139 che rende antidemocratica e contraddittoria la Carta
costituzionale. E’ una questione di civiltà, non ha senso che gli italiani non
abbiano il diritto di potersi esprimere su una questione tanto importante quale
l’assetto istituzionale. Una simile consultazione popolare è stata fatta
persino in paesi come il Brasile e l’Albania ma in Italia è vietato.
L’abrogazione del 139 non è solo una questione di principio ma una vera e
propria battaglia di libertà che non dovrebbe essere sostenuta solo dai
monarchici, ma da tutti gli italiani che di fatto vivono in una democrazia
mutilata”.
Per
tutta la giornata il gazebo è stato meta di curiosi e, vista la particolarità
dell’argomento, in molti lo hanno fotografato. Tra i partecipanti molti
ragazzi, che si riuniscono sotto la sigla del Fronte Monarchico Giovanile, il
movimento under 30 dell’U.M.I che si arrabbiano se vengono definiti nostalgici:
“Non siamo monarchici perché legati ad un passato che fa parte della nostra
storia ma che è lontano e che non abbiamo vissuto. Noi abbiamo conosciuto
questa Repubblica e non ci piace per nulla” dice Alessandro, militante F.M.G.
diciannovenne di Amelia, che ha trascorso il pomeriggio a distribuire ai
passanti un volantino con la comparazione tra i costi delle Monarchie e delle
repubbliche. Il Quirinale repubblicano costa ai contribuenti italiani sei volte
quanto Buckingham Palace costi ai cittadini britannici.
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