NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 16 dicembre 2019

Vicoforte, i Savoia e le tombe reali: due anni dopo, svelati tutti i retroscena


Fra il 15 e il 17 dicembre 2017 le salme della Regina Elena e di Vittorio Emanuele III furono traslate a sorpresa all'interno del Santuario monregalese. Sulle pagine de "Il Giornale", la ricostruzione di quelle ore a cura del professor Aldo Alessandro Mola
Le tombe dei Savoia all'interno del Santuario di Vicoforte: la questione è ancora d'attualità all'ombra della cupola ellittica più grande del mondo, rinvigorita dalle dichiarazioni rilasciate da Emanuele Filiberto lo scorso 16 novembre ("Questa è una tappa di passaggio, i miei nonni devono riposare nel Pantheon di Roma").

Sono trascorsi esattamente 24 mesi dalla traslazione all'interno della basilica vicese delle salme della Regina Elena e di Vittorio Emanuele III, arrivate nel Monregalese rispettivamente venerdì 15 e domenica 17 dicembre 2017 fra lo stupore generale.
L'annuncio, infatti, fu dato a sorpresa dalla Diocesi di Mondovì: "È giunta al Santuario di Vicoforte la salma della Regina Elena di Savoia, partita dal cimitero di Montpellier dove era sepolta dalla morte, avvenuta nella città francese il 28 novembre 1952. Le spoglie sono state collocate nella cappella di San Bernardo, conosciuta anche come 'mausoleo del duca', in quanto lì è sepolto il duca Carlo Emanuele I, che sostenne in misura determinante l'inizio della costruzione del Santuario dal 1596 ai primi anni del Seicento".
Quarantotto ore più tardi, analoga sorte toccò al feretro del penultimo sovrano d'Italia. A raccontare tutti i retroscena di quelle giornate è il professor Aldo Alessandro Mola, che sulle colonne de "Il Giornale" (edizione del Piemonte e della Liguria), ha pubblicato un proprio editoriale, del quale riportiamo alcuni estratti di seguito.

L'ARRIVO DELLA REGINA - "Per primo - scrive il professor Mola - arrivò il sarcofago della Regina, quasi il consorte le avesse dato la precedenza. Era ormai buio fitto quando il furgone funerario giunse da Montpellier il 15 dicembre 2017. La sua estumulazione era iniziata alle 7.30 nel cimitero Saint-Lazare alla presenza di Luca Fucini, componente della Consulta dei senatori del Regno appositamente delegato, e del 'maire' Philippe Saurel, che sul feretro racchiudente la cassa di zinco appose la coccarda francese e la targa 'Reine Elena di Savoia, 1873-1952'. Quasi otto ore più tardi, la salma fu accolta a Vicoforte dal conte Federico Radicati di Primeglio, nell'agosto precedente delegato dalla Famiglia Savoia 'per tutti gli atti necessari a estumulazione, traslazione e ritumulazione' delle salme di Vittorio Emanuele III e della Regina 'in Italia'. Presenti il sindaco di Vicoforte, Valter Roattino, l'architetto Claudio Bertano (al quale si deve il disegno delle arche funerarie, approvato dalla Sovrintendenza competente) e l'allora rettore del Santuario, monsignor Meo Bessone, che impartì la benedizione".

IL RIENTRO DEL RE - Nel suo intervento su "Il Giornale", il professor Mola parla poi delle spoglie di Vittorio Emanuele III: "E il Re? Era ancora tumulato nel retro dell'altare della chiesa di Santa Caterina ad Alessandria d'Egitto o era già alla volta della patria? I media dettero per scontato che la traslazione della sua salma fosse ormai in corso. Così avveniva, in effetti. La mattina del 17 dicembre, sul sagrato del Santuario di Vicoforte si affollarono giornalisti e operatori di reti radio-televisive nazionali e locali. Non trapelò alcuna informazione precisa, sino a quando, verso le 12, giunse dall'aeroporto di Levaldigi il furgone con il feretro di Vittorio Emanuele III, subito avvolto nella bandiera sabauda, recata da Maurizio Bettoja, membro della Consulta dei senatori del regno".

VICOFORTE: UNA SCELTA DATATA 2011 - Perché la scelta ricadde proprio sulla basilica vicese? "Il 19 marzo 2011, 150° anniversario della proclamazione del Regno d'Italia, il Santuario di Vicoforte venne individuato quale sede idonea ad accogliere le spoglie dei sovrani nel corso di una seduta della Consulta nel palazzo della Provincia di Roma, presente e annuente la principessa Maria Gabriella di Savoia, sua componente - riferisce Mola -. Il 22 aprile 2013, sentiti il consiglio di amministrazione del Santuario e il rettore, monsignor Bessone, l'allora vescovo di Mondovì, Luciano Pacomio, rispose alla proposta di accogliere le salme presentatagli il 10 gennaio precedente dalla principessa e dal presidente della Consulta". Inoltre, "nell'aprile 2017, anche a nome delle sorelle, Vittorio Emanuele di Savoia, principe di Napoli, e la principessa Maria Gabriella espressero al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il desiderio che le salme dei nonni fossero congiunte 'in Italia'. I fati vollero che la disponibilità della cappella coincidesse con la decisione del capo dello Stato di propiziare la traslazione, nei modi a suo tempo indicati dal vescovo Luciano Pacomio".

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 Alessandro Nidi


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