NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 2 febbraio 2017

La linea dei Savoia Duchi di Genova (1831-1996) prima parte

di Gianluigi Chiaserotti





L’ispirazione per questo articolo mi è venuta dalla  pubblicazione, in questi giorni, di un quadro sul sito “The mad monarchist”. 

Tale quadro ritrae Tommaso di Savoia-Genova con il suoi sei figli.
La Linea di Genova, pur essendo all'ombra del trono, fu molto ma molto importante, ed i suoi membri tutti degni di una doverosa menzione, nonché ricordo.
Il titolo di Duca di Genova venne attribuito, per la prima volta, nel 1815, al principe Carlo Felice di Savoia (1765-1831), futuro Re di Sardegna ed ultimo rappresentante della linea principale del Casato.  
Però la Linea dei Savoia, Duchi di Genova, fu effettivamente inaugurata da Ferdinando Maria Alberto di Savoia [secondogenito del Re Carlo Alberto (1798-1849) e di Maria Teresa di Asburgo-Lorena (1801-1855)], creato, nel 1831, appunto Duca di Genova.
Ciò avvenne appena Carlo Alberto ascese al trono in modo da far sentire maggiormente legati i genovesi alla Dinastia Sabauda, che era entrata in possesso della città ligure solo da pochi anni.



Ferdinando Maria Alberto (nato il 15 novembre 1822),  quale comandante di Artiglieria (1846),  nel corso della Prima Guerra d’Indipendenza, combatté a Pastrengo e Santa Lucia; diresse,  l’assedio di Peschiera del Garda (18/30 maggio 1848), e quindi si distinse a Villafranca, Sommacampagna e Novara. 
Il Duca di Genova rifiutò la corona di Sicilia, offertagli dai sollevati isolani e quindi dal loro parlamento.
Durante la guerra di Crimea del 1853, Ferdinando venne nominato al comando dell’esercito ma la sua salute in declino non gli permise di accettare l’incarico.
La sua salute purtroppo non migliorò e morì a Torino il 10 febbraio 1855. 
A lui è dedicata una delle due statue ottocentesche che affiancano l’ingresso del Palazzo Civico a Torino ed il ponte di Corso Giulio Cesare che attraversa il fiume Stura di Lanzo.
Fino alla fine della seconda guerra mondiale, Torino gli aveva dedicato un corso nel quartiere Crocetta, l’attuale corso Stati Uniti.
A Palermo è intitolata a lui una via con il nome che avrebbe dovuto prendere come re di Sicilia, Alberto Amedeo.
Ferdinando sposò in Dresda (22 aprile 1850) Elisabetta (1830-1912), figlia di Giovanni di Sassonia (1801-1873).
Dal loro matrimonio sono nati Margherita (1851-1926), la prima Regina d’Italia, e Tommaso, secondo Duca di Genova.  
Quest’ultimo fu  un ammiraglio italiano.



Tommaso nacque nel Palazzo Chiablese di Torino il 6 febbraio 1854.
Orfano di padre a solo un anno e succedutogli nel titolo di Duca di Genova, Tommaso venne posto sotto la tutela dello zio Vittorio Emanuele II (1820-1878), che ne seguì l’educazione mandandolo alla Harrow School di Londra.
Il Duca di Genova, dal 31 marzo 1879 al 20 settembre 1881, fece il giro del mondo al comando della corvetta ”Vittor Pisani“, nave da guerra italiana alla sua terza campagna oceanica nei mari della Cina e del Giappone.
Salpò con il grado di capitano di fregata, quindi fu promosso capitano di vascello nel corso della traversata, di cui il Nostro stese un’interessante e dettagliata relazione, pubblicata nel 1881.
Tommaso quindi (1901) divenne ammiraglio e quindi comandò la squadra che visitò la città di Tolone.
Ciò fu al fine di confermare il riavvicinamento dell’Italia alla nazione francese  e la mancanza (nella Triplice Alleanza) di qualunque carattere ostile nei confronti della stessa.
Nel maggio 1915, all’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, Vittorio Emanuele III (1869-1947) decise si trasferirsi da Roma al fronte, affidando parte delle sue funzioni regali a Tommaso,  nominandolo Luogotenente Generale del Re.
La carica, però, fu quasi esclusivamente onorifica e non comportò un effettivo esercizio del potere. Tuttavia, in quel periodo, i regi decreti furono chiamati decreti luogotenenziali e portavano, anziché la sottoscrizione del re, quella del principe Tommaso.
Il luogotenente fu anche chiamato ad affrontare direttamente l’emergenza causata nell’Italia centrale dal terremoto di Avezzano del 13 gennaio 1915.
Nel 1870 al Duca di Genova fu offerta la Corona Spagnola. Ma, non essendo maggiorenne, la decisione spettò  alla madre Elisabetta, la quale rifiutò sia appunto per la giovane età, sia anche per l’incertezza dell’avventura.
Tale Corona la prese un altro membro della Real Casa di Savoia, il Primo Duca d’Aosta, Amedeo (1845-1890), che regnò in Spagna fino al 1873.  
Tommaso morì a Torino nel 15 aprile 1931.
Il Duca di Genova sposò (Castello di Nymphenburg 14 aprile 1883) la principessa Isabella (1863-1924), figlia di Adalberto di Baviera (1828-1875).
Dal loro matrimonio sono nati sei figli, Ferdinando Alberto, Principe di Udine, Filiberto Lodovico, Duca di Pistoia, Maria Bona Margherita, Adalberto Luitpoldo, Duca di Bergamo, Maria Adelaide  ed Eugenio Alfonso, Duca di Ancona.



Ferdinando Alberto di Savoia-Genova nacque a Torino il 21 aprile 1884.
Entrato (1901) all’Accademia Navale,  ne uscì, nel 1904, con il grado di guardiamarina. 
Nello stesso anno, il Re Vittorio Emanuele III gli conferì il titolo di Principe di Udine.
L’addestramento militare del principe si svolse a bordo degli incrociatori protetti ”Vespucci“ e ”Calabria“, con i quali salpò da Venezia il 4 febbraio 1905 e vi riapprodò il 3 febbraio 1907 dopo aver compiuto il giro del mondo. A Ferdinando venne dato l’incarico, sui due incrociatori, di redigere il giornale ufficiale di bordo. Sul ”Calabria” visitò il Venezuela, il Brasile, l’Uruguay, l’Argentina, passò lo Stretto di Magellano, risalì il continente americano fino a San Francisco, poi affrontò l’Oceano Pacifico toccando le Hawaii, la Polinesia, l’Australia, la Nuova Zelanda, le Isole della Sonda, le Filippine, il Giappone e la Cina.
Infine Ferdinando navigò nell’Oceano Indiano toccando Somalia ed Eritrea, per poi rientrare nel Mediterraneo e tornare in quel di Venezia.
Prese parte alla guerra italo-turca nel 1912, e, come capitano, combatté durante la Prima Guerra Mondiale, comandando un cacciatorpediniere.
Venne quindi decorato con l’Ordine Militare di Savoia per aver occupato le isole Echinadi (in lingua greca “Εκινάδες”) con due Medaglie d’Argento al Valor Militare.
Nel maggio 1917 Ferdinando fu scelto per guidare la commissione di guerra italiana inviata negli Stati Uniti d’America.
La commissione, che includeva anche lo scienziato Guglielmo Marconi (1874-1937) e parecchie figure politiche italiane dell’epoca, fra cui Francesco Saverio Nitti (1868-1953), visitò gli Stati Uniti discutendo i futuri rapporti fra le nazioni al termine del conflitto.
Nel novembre 1930 il Principe di Udine rappresentò il Re Vittorio Emanuele III all’incoronazione dell’imperatore Hailé Selassié d’Etiopia (1892-1975).
Ferdinando quindi divenne Terzo Duca di Genova alla morte di suo padre Tommaso.
Raggiunto il grado di contrammiraglio nel 1927, e di ammiraglio nel 1934, il Duca di Genova divenne comandante dell’Alto Adriatico e, in ambito sportivo, fu tra i fondatori della Federazione Italiana Motonautica, istituita a Milano nel 1923, della quale fu anche il primo presidente.
Il 28 febbraio 1938, Ferdinando sposò, a Torino, Maria Luisa Alliaga Gandolfi dei conti di Ricaldone (1899-1986), figlia di Carlo Alliaga Gandolfi di Ricaldone, conte di Borghetto, Montegrosso e Pornassio (1851-1920).
Dopo il mutamento istituzionale del 1946 il Duca soggiornò brevemente in Portogallo presso il Re Umberto II in esilio.
Successivamente tornò in Italia e si stabilì in quel di Bordighera, in Liguria, dove condusse sempre  una vita ritirata e dove morì il 24 giugno 1963.






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