NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 18 febbraio 2014

UNA PRECISAZIONE NON POLEMICA

Il 25  gennaio, a  Napoli, nella  antica  bellissima  Chiesa   di  Santa  Chiara, di  origine  angioina, con  il  suo  coro  delle  Monache  ed  il  meraviglioso  chiostro  maiolicato  delle  Clarisse, si  è  tenuta  la  cerimonia  della  Beatificazione  della  Venerabile  Maria  Cristina  di  Savoia, officiata  dal  Cardinale  Arcivescovo  di  Napoli Sepe  e  dal  Cardinale  Amato ,Prefetto  per  la  Congregazione  dei  Santi, presenti, oltre  ad  un  pubblico  numerosissimo, stimato  in  duemila  persone , i  rappresentanti  delle  Real  Casa  di  Savoia  e  di  Borbone. Logicamente  i  neoborbonici  ne  hanno  tratto  spunto  per  una  delle  loro  consuete  manifestazioni  legittimiste, ma  il  punto  sul  quale  vogliamo  soffermarci  non  è  questo.
Il  punto  è  che  la  Beata  Maria  Cristina  era  una  Principessa   di  Casa  Savoia , ultima  figlia  di  Vittorio  Emanuele  I°, e  le  sue  virtù  cristiane  erano frutto  della  educazione  impartitaLe  in  famiglia  e  della  istruzione  religiosa  avvenute  prima  della  sposalizio . Il  fatto  che  fosse  divenuta  sposa  di  Ferdinando  II°   e  quindi  Regina  delle  Due  Sicilie  è  secondario   rispetto  alle  opere  di  carità  compiute   se  non  per    la  circostanza  che  il  suo  ruolo  regale  consentì  a  Maria  Cristina  di  esercitare  maggiormente  la  carità  e  l’assistenza  ai  più  bisognosi,  per  cui  fu  amata  dal  popolo  napoletano  che  la  considerava  già  in  vita  come  una  “santa”.
Perciò  la  presenza  della  famiglia  dei  Borbone  di  Napoli  è  apprezzabile  come  atto  di  devozione  e  cortesia  nei  confronti  di  questa  parente  acquisita, ma  che  va  ad aggiungersi  ai  Venerabili, ai  Beati  ed  ai  Santi  di  Casa  Savoia, da  Maria Clotilde, “la  Santa  di  Moncalieri”,  a  Ludovica  e  ad  Amedeo .


Domenico  Giglio

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