NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 15 aprile 2013

Proposta interessante e doverosa premessa

I nostri lettori se ne saranno accorti: su questo blog non si parla in nessun modo della questione dinastica. 
Non siamo stupidi né abbiamo bistecche fiorentine sugli occhi e sappiamo perfettamente che questa esiste e trova ampia trattazione su svariati siti, forum etc.

I componenti dello Staff hanno le loro precise idee in merito ma ritengono molto più importante battersi per la Monarchia che fare il tifo per un pretendente o l'altro. I pretendenti passano, le Istituzioni ed i loro significati no.

L'intenzione dichiarata del nostro blog, che pure ci sta dando discrete soddisfazioni, è quella di parlare ai monarchici sulle giuste ragioni della Monarchia, tenerli informati su quanto di interessante vi è sul web o sui libri introvabili o dimenticati ed essere punto di riferimento culturale ed eventualmente, una vota raggiunta una maggiore coesione, anche politico.

Con tale premessa vi portiamo a conoscenza dell'Iniziativa di cui si parla oggi su Affari Italiani:


Avanti Savoia, Amedeo al Quirinale. “Uomo onesto, fa l'agricoltore”
Il dibattito sulla Presidenza della Repubblica. Antonio Maulu, Luigi Marucci e Antonio Parisi, del direttivo del Movimento Popolare Italia Innanzitutto, scrivono ai presidenti di Camera e Senato e a tutti i parlamentari, proponendo come “garante delle istituzioni” il figlio di Irene di Grecia e Aimone di Savoia. “Si tratta di una persona con un prestigio personale in tutta Europa, è un uomo semplice. Vive facendo l’agricoltore in Toscana. E’ persona equilibrata. Ha servito l’Italia Repubblicana da Ufficiale della Marina Militare. Il suo ramo dinastico familiare ha onorato il nostro Paese in tutte le evenienze, senza disonore”. 




di Claudio Roma

Ci risiamo. Ad ogni appuntamento col caos istituzionale, rispuntano i monarchici. Segno, questo, che l'Italia del Re non è mai sopita e che dietro quella passione irrefrenabile per il ritorno al passato, si nasconde una voglia di certezze anche per il futuro.
E allora, se c'è l'esigenza di individuare un uomo al di sopra delle parti per la carica di presidente della Repubblica, perché non pensare “ad Amedeo Savoia Aosta?”. Se lo chiedono – e articolano la candidatura con una lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato, nonché a tutti gli eletti (compresi quelli del Movimento Cinque Stelle), i “tre” del Movimento Popolare Italia Innanzitutto, Antonio Maulu, Luigi Marucci e Antonio Parisi.
Scrive il Comitato: “Perché non provare con Amedeo di Savoia? Si tratta di una persona con un prestigio personale in tutta Europa, è un uomo semplice. Vive facendo l’agricoltore in Toscana. E’ persona equilibrata. Ha servito l’Italia Repubblicana da Ufficiale della Marina Militare. Il suo ramo dinastico familiare ha onorato il nostro Paese in tutte le evenienze, senza disonore.  E’ un democratico sincero rispettato ed amato a destra come a sinistra  per i principi di tolleranza e di attenzione alle tematiche dell’ambiente. E’ un uomo onesto : quello di cui il Paese ha bisogno con urgenza. Qui va tutto a rotoli. Ci vuole una persona che rappresenti  veramente l’unità del Paese. Altrimenti è tutto inutile. Qui ci vuole Amedeo. Si chiami Amedeo al Quirinale. Peggio dei partiti non potrà fare”.
E per chi ha poca memoria della storia del Paese, i monarchici ricordano: “La nostra Italia già una volta chiamò un uomo che rispondeva a queste caratteristiche. Agli albori della vita della Repubblica fu scelto Enrico De Nicola, monarchico che seppe da galantuomo rappresentare realmente tutti. In Europa la Spagna uscita dal franchismo non si affidò ad una persona proveniente dai partiti o da una fazione vincente, si affidò  invece ad un giovane capace ed ancora una volta rappresentativo di tutti: la Spagna si affidò a Juan Carlos. In altre parti del nostro continente ci sono state crisi serie come quella Belga prolungatasi per anni. Lì però ai vertici dello Stato vi è una persona rappresentativa non di una sola parte ma di tutti, facendo sentire garantiti tutti i cittadini”.
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