Pubblicato il 27 novembre su "Un sogno italiano" diretto da Salvatore Sfrecola
Tornando al numero dei decessi allo stesso è stato dato grande rilievo, ( un giornalista del grande Corriere lo ha definito “strage”, forse non conoscendo il significato di questo termine ) per cui vediamo qual è il numero dei decessi in Italia, ante Covid :nel 2015 sono stati 653.000, poi nel 2016, furono 613.000, nel 2017 risalirono a 650.614, nel 2018 calarono lievemente a 636.000 e nel 2019 ritornarono a 647.000. Come si nota il numero è sempre intorno ai 650.000 tranne il 2016, per cui l’aumento di quest’anno rappresenta meno del 10%, rispetto al passato, dato non trascurabile, ma neanche tragico, come è invece il tono catastrofista del governo.
E di questi decessi qual è la loto composizione ? Il dato disaggregato ( tutti i dati citati sono ufficiali ISTAT ), più recente si riferisce al 2017 e vede il 35,8% dei decessi per malattie cardiocircolatorie,l’8,20% per malattie respiratorie, ed il 27,7% per cause tumorali, in cifra 180.081, cioè più di tre volte le attuali vittime del corona virus. E’ quindi il caso di farne una tragedia, con gravissime conseguenze economiche e sociali alle quali le formule assistenziali, oltre al loro costo non indifferente, non danno che risposte temporanee ed assistere alla ulteriore diminuzione delle nascite, ( gravissimo problema per il nostro futuro di italiani), all’aumento degli squilibri mentali, degli atti autolesivi e suicidari dei giovani e giovanissimi, con possibili future conseguenze, alle violenze contro le donne.
Tutto questo per
aver seguito gli estremisti del rigore, dimenticando che sempre ed ovunque
l’estremismo, anche ispirato alle migliori intenzioni, è anch’esso una malattia,
il cui rimedio è nella moderazione dei toni, nell’enunciare le precauzioni da
adottare ed i pochi e chiari obblighi, e farli eseguire dando il tempo
ragionevole per verificarne i risultati senza il ridicolo balletto, “oggi sì, e
domani chissà”.
Domenico Giglio
Nessun commento:
Posta un commento