Viva il Re!
Il Consiglio Direttivo del
"Circolo di cultura e di educazione politica" aveva da tempo in animo
di riprendere la pubblicazione delle conferenze che settimanalmente si tengono
nella Sala del Cinema Capranichetta. Ne è stato finora impedito dalla scarsezza
di fondi.
Ora, fidando sul concorso
degli amici, ripristina coraggiosamente la serie dei suoi "Quaderni"
con la commemorazione del Centenario della nascita di S.M. il Re Vittorio
Emanuele III, tenuta dall'on. prof. Alfredo Covelli, con prolusione di S.E. il
Cavaliere Falcone Lucifero.
Poiché la pubblicazione ha scopo esclusivamente
divulgativo, il Consiglio confida che gli amici vorranno appoggiarla, diffondendola
fra i conoscenti.
Il Consiglio si augura di
poter così meglio adempiere ai fini istitutivi del Circolo e di assecondare i
suggerimenti più volte espressi dai Soci.
IL
CONSIGLIO DIRETTIVO
PRESENTAZIONE
dell'avv. Carlo d'Amelio
Presidente del Circolo Rex
Mi considero particolarmente onorato di
inaugurare - a nome del Consiglio Direttivo - in modo così solenne, il XXII
Ciclo di Conferenze di questo Circolo.
Ringrazio tutti di
essere qui presenti e di avere aderito al nostro invito di partecipare a questa
significativa manifestazione.
Mi auguro che ogni
domenica, con il succedersi di oratori particolarmente preparati per la
trattazione dei temi loro affidati, si possano ripetere analoghe qualificate
riunioni.
Invero nei due ultimi
cicli abbiamo segnato un notevole incremento della nostra attività. Si è
potuto accertare che nel 1967-1968 hanno ascoltato le conferenze circa 4.900
persone, e nel 1968-1969 sono aumentati a n. 5.200 i frequentatori che hanno
partecipato alle varie manifestazioni che si sono svolte in questa accogliente
sala.
Le cifre non sono molto rilevanti ma chi è
pratico di simili iniziative non può non constatare il largo consenso che
riscuote l'attività del Circolo.
Quest'anno il programma si
preannuncia sempre più interessante e la schiera dei conferenzieri dei quali
ci siamo assicurati la parteceipazione è particolarmente ricca di uomini di
studio, di cultura, dediti alla vita pubblica, militanti in diverse formazioni
politiche.
Nelle riunioni degli scorsi
anni abbiamo trattato problemi di viva attualità, di politica, di storia e di
costume, allo scopo di diffondere la conoscenza dei vari aspetti della vita
della Nazione. Continueremo sulla via tracciata, confortati anche dai
risultati raggiunti attraverso una indagine di opinioni che abbiamo raccolte
con un questionario rivolto ad amici e frequentatori, e non mancheremo
di discorrere su gli infiniti aspetti della vita del nostro Paese, che
tumultuosamente si affacciano, di giorno in giorno, alla ribalta nazionale ed
internazionale.
Purtroppo, nel mondo che ci circonda pullulano
mestieranti e falsi pacifisti, mossi da bassi interessi e non da quegli alti
ideali che ci animano e che ci consentono di difendere, come una barriera
insormontabile, quel retaggio di virtù morali, civiche e militari delle
generazioni che ci hanno preceduto.
La storia d'Italia e le gloriose tradizioni
risorgimentali (che si identificano con la storia e l'azione della millenaria
Casa Sabauda), possono ancora oggi ispirare validamente i temi della più
attuale evoluzione del nostro Paese.
Ma quel che più conta, è l'esempio e l'azione:
assieme alla calda parola di tutti coloro i quali intendono responsabilmente
affrontare le più immediate carenze.
Ed è perciò che ci rivolgiamo a quanti
vorranno, nei nostri incontri, affiancare la nostra opera, modesta ma convinta,
intervenendo alle nostre riunioni e partecipando alla trattazione dei temi e
dei problemi che travagliano la vita italiana.
Occorrerà parlare con estrema chiarezza e
lealtà non ricordando soltanto un passato glorioso, ma sottolineando - soprattutto
per i giovani - le esigenze dei nuovi tempi e la necessità di affrontarle,
senza abbandonare il grande patrimonio morale ed i sacrifici delle passate
generazioni.
Così cadranno nel nulla rivendicazioni e
promesse basate su situazioni contingenti e falsi ideali, mentre trionferanno
principi duraturi in cui progresso sociale, rettitudine e amor di patria,
siano prassi di una nuova Italia.
Il nostro Circolo vuole
essere - come per il passato - una palestra di dialettica democratica che
attraverso dibattiti indichi la via migliore e la più accetta per la
maggioranza degli italiani.
Ci proponiamo, quindi,
una approfondita trattazione sui problemi fondamentali del momento nella vita
nazionale ed internazionale, con il fermo proposito di contribuire alla
pacificazione degli animi ed alla fattiva attuazione di utili riforme.
E ispiriamoci in questa nostra alta e fattiva
azione al Re Soldato, che se fu determinante nell'entrata in guerra nel maggio
1915, lo fu del pari - e con maggiore grandezza - nelle ferme determinazioni
del Convegno di Peschiera.
Ecco qui la cara immagine
nella storica giornata, che fu - in quella ora tenebrosa e di dolore - l'evento
decisivo della gloria e dello splendore della difesa sul Piave e di Vittorio
Veneto.
Se il 7 novembre 1917 - or sono cinquantadue
anni precisi - Vittorio Emanuele III assunse quel deciso atteggiamento, ciò
mostra quale fede e quale stima il Re aveva delle virtù del soldato italiano di
cui aveva condiviso - fante tra i fanti - la vita dura della trincea.
Fra tre giorni si compiono cent'anni della nascita
di questo grande Sovrano. Era doveroso per il nostro Circolo rievocare
degnamente la vita, l'opera, la figura, la sua azione. E' perciò che abbiamo
indetto questo incontro.
E la rievocazione non sarebbe degna di Lui se
non la chiudessimo con il fermo proposito di servire la Patria, libera ed
unita, con fede ed amore, con ogni nostra risorsa, con ogni nostra possibilità,
affrontando tutti gli eventi!
* * *
Prima di invitare
l'Onorevole Alfredo Covelli di pronunciare il Suo discorso commemorativo sul Centenario
che oggi celebriamo, prego il Cavaliere Falcone Lucifero, di dirci anche Egli
una parola sulla figura del Glorioso Sovrano che oggi onoriamo e del quale egli
fu Ministro in uno dei Suoi Governi.
Consentitemi ancora di rinnovare al Cavaliere
Lucifero, qui, pubblicamente le più vive felicitazioni per l'alto
riconoscimento ricevuto di recente da S.M. il Re Umberto II che Gli ha conferito
il Collare della Santissima Annunziata, per i venticinque anni di
disinteressata dedizione alla causa del Re e della Patria.
Approfitto di questa particolare occasione per
rivolgere al Ministro Lucifero un fervido saluto ed il plauso di tutti quegli
amici e monarchici che avrebbero voluto degnamente festeggiarLo, ma che si
sono dovuti rassegnare di fronte al Suo netto, reiterato rifiuto, di accettare
qualunque onoranza, specie in questo momento particolarmente difficile per la
vita italiana.
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