NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 16 ottobre 2020

Il Regio Esercito e la musica

 

Cortesia del sito http://www.editricetitobelati.it/

di Domenico Giglio

Tutti gli eserciti hanno sempre avuto le proprie bande musicali con risultati anche eccellenti per cui anche nel Regio Esercito in ogni reggimento, e così pure nei Carabinieri e nella Regia Marina esistevano questi raggruppamenti. Ancora oggi, a Roma, si ricordano i concerti a Piazza Colonna con il Maestro Vessella ed altri sulla terrazza del Pincio. Ora, a questo proposito, una piccola significativa testimonianza è data da un cartoncino, trovato tra le carte di famiglia, con il programma di un concerto tenutosi a Solopaca, la sera del 29 giugno 1912, da parte della Banda Musicale del 31° Reggimento di Fanteria, di stanza a Napoli e comandato dal colonnello Domenico Giglio, che trovavasi in questo paese del beneventano, evidentemente durante le grandi manovre tenutesi quell’anno nel Sannio.

Il programma comprendeva brani da opere di Verdi, Puccini, Ponchielli, Massenet e, addirittura Wagner! Tre ore di buona musica! Ci rendiamo conto di cosa significavano questi concerti, delle bande militari, unica forma di cultura musicale, quando non esisteva la radio, specie in paesi o cittadine prive di teatri, che invece esistevano nelle città più grandi, unitamente ad altre istituzioni musicali... E poi c’era tra la varie bande una emulazione con il graduale miglioramento delle esecuzioni.

Oggi, epoca di televisione, radio, cassette ed altro, questo ricordo pare appartenere alla preistoria, ma riportandoci all’epoca, nemmeno tanto lontana, è invece fattore di progresso e quanto merito di questo spetti alle Forze Armate del Regno e grazie alla Unità Nazionale.


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