NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 15 ottobre 2020

A cent’anni dalla nascita dell’eroe Salvo Rosario Antonio d’Acquisto

di Emilio Del Bel Belluz .



 

Il 15 ottobre del 1920 nasceva a Napoli il Vice Brigadiere dei Carabinieri Reali Salvo Rosario Antonio d’Acquisto. Sono passati cent’ anni dalla sua nascita e il suo esempio luminoso di eroismo non potrà mai essere in nessun modo dimenticato e il suo sacrificio dovrebbe essere raccontato soprattutto alle nuove generazioni. Il Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto si consegnò ai tedeschi per evitare che fossero uccise per rappresaglia 22 persone. La causa di questo rastrellamento pare sia dovuta ad un attentato a Torre Perla di Palidoro a Roma. Una esplosione che uccise due soldati tedeschi e ne ferì altri due. L’attentato si svolse il giorno 23 settembre del 1943, pochi giorni dopo l’armistizio. Il Carabiniere Reale non volle che alcuno pagasse per quanto era accaduto, cercò in tutti i modi di spiegare ai tedeschi che non si trattava di un attentato ma di una esplosione accidentale di materiale bellico. Questa versione dei fatti non venne accettata dai tedeschi che confermarono quello che avevano sempre sostenuto: si trattava di una atto ostile alla Germania di Hitler. Il clima tra italiani e tedeschi era diventato ostile, non essendo più alleati. L’arma dei Carabinieri vanta molti atti di eroismo dalla sua nascita, e continua a scrivere delle pagine difficili in questo Paese non sempre grato come dovrebbe a questi uomini valorosi. L’ultimo Re d’Italia volle conferire a questo eroe, Motu Proprio la Medaglia d’oro al valor Militare.

“Nel rapporto del 25 gennaio 1945 n. 20/7-11 di protocollo riservato, inviato dal comandante della Legione di Roma al Comando Generale dell'Arma, si legge che la sera del giorno dell'esecuzione di Salvo D'Acquisto alcuni militari tedeschi, parlando con una giovane del luogo, affermarono che il sottufficiale era "morto da eroe, impassibile di fronte alla morte". Alla Memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto il Luogotenente Generale del Regno, con Decreto "Motu Proprio" del 25 febbraio 1945, conferì la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: "Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile d'un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma". Il Re aveva sempre avuto nel cuore tutti i soldati italiani, e comprendeva i loro sacrifici. Prima di partire per l’esilio, provatamente commosso, salutò i suoi Corazzieri e strinse la mano al comandante dei Carabinieri. L’eroe Salvo d’Acquisto è già stato riconosciuto Servo di Dio e presso l’Ordinariato Militare d’Italia si è svolto l’accertamento dell’eroicità delle sue virtù per la causa della sua beatificazione. Per indagare la possibilità di un martirio “per testimonium caritatis heroicis” si è resa utile una nuova indagine nel 1999. Le sue spoglie mortali riposano dal 1986 nella basilica di Santa Chiara a Napoli.

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