Il 3 giugno di quest’anno è morto
Sergio Boschiero molto conosciuto, soprattutto nell’ambiente monarchico. La
morte lo ha colto il giorno dopo la festa della repubblica. Sergio aveva
dedicato la sua vita al servizio del Re. Era stato scelto da Re Umberto II, nel
1960 per guidare il Fronte Monarchico Giovanile. Da sempre ha indirizzato tutte
le sue energie, alla causa del Sovrano. Credo che, salvo qualche eccezione non
ci sia un altro che sia stato fedele all’idea e al Re meglio di lui. Ho appreso
della sua morte dai quotidiani -Il Tempo
– di Roma che tra l’altro è stato l’unico quotidiano tra quelli nazionali a
riportarne la notizia. Ho letto invece dei necrologi su - Il Giornale.
Devo dire che la morte di Boschiero mi ha
molto addolorato, è stato come perdere un punto di riferimento. In questi tempi
così avari di ideali lui personificava
il motto “sarò fedele per sempre” . La sua fedeltà alla causa monarchica fu
assoluta. Personalmente all’età di sedici anni lo sentii per la prima
volta parlare del Re Umberto II in una
trasmissione televisiva gestita
dall’Unione Monarchica Italiana. Quella sera, che ricordo come fosse
adesso, rimasi molto colpito per le sue parole, e alla fine della trasmissione
trascrissi l’indirizzo della associazione. Successivamente scrissi una lettera
a Boschiero esprimendogli il mio desiderio di iscrivermi all’associazione e lo
pregai di inviarmi il giornale dei monarchici. Ricevetti poco tempo dopo il
giornale che per anni continuò la pubblicazione, riportava le notizie dei vari
gruppi di monarchici italiani.
Conobbi molte realtà e per me fu come aprire una
finestra nella mia vita. La bandiera del Re divenne la mia bandiera. Re Umberto
II gli voleva bene, sapeva che poteva contare su di lui come uno dei suoi figli
più sinceri. Lo vidi ai funerali del Re che parlava ai giornalisti immerso nel
dolore per aver perso il so sovrano. Nella vita vi sono delle persone che come
delle immagini. o dei quadri non sbiadiscono mai. Lo ripeto ho provato tanto
dolore, nell’apprendere della sua morte, e ho provato delusione nel silenzio
nella stampa. Mi pare impossibile che il mondo dimentichi così in fretta quello
che uno ha rappresentato. Sergio Boschiero era nato nel 1936 a Berganze in
provincia di Vicenza, si era trasferito a Roma nel 1960 per volontà del suo
Sovrano. Aveva solo dieci anni quando il Re d’Italia dovette salire quella
scaletta dell’aereo che lo portava in esilio. Mi sono sempre chiesto se la sua
fede monarchica fosse iniziata già da bambino.
Quando si è fedeli ad un certo
ideale, tutta la vita deve essere coerente ad esso. Un premio del destino è
stato quello di morire il giorno successivo alla festa della repubblica. La
vita di Re Umberto II è stata molto difficile, come ogni uomo che si trova a
fare i conti con il lasciare la terra dei padri. Dall’esilio però ha avuto
molte manifestazioni di lealtà, una di queste sicuramente è quella che ha
potuto scrivere con la sua tenacia Sergio Boschiero. Solo i tempi duri sono
quelli che ci fanno conoscere le persone speciali, quelle che ci comprendono.
Re Umberto II, nel suo esilio di
Cascais, ha sempre saputo di poter avere un caro amico in Italia, che gli
voleva bene. La cerimonia funebre di
Boschiero è stata officiata al Pantheon, luogo caro ai monarchici, dove sono
sepolti i Re d'Italia .
Nella cerimonia funebre, la bara di Sergio Boschiero è
stata ricoperta dalla bandiera Sabauda, per la quale si è sempre battuto. Alla
cerimonia erano presenti una ottantina di persone, molti politici sono mancati.
Credo sia stata suonato l’inno reale. Mi auguro che le parole del sacerdote
abbiano espresso quella lealtà che era alla radice della vita di Boschiero. Ora
che la sua vita terrena è terminata, mi auguro che il suo ricordo non cada
nell’oblio. Difficile dare dei giudizi sul suo percorso umano, ma quello che ha
fatto per la monarchia, rimane. Non so se sia stato tumulato al suo paese
natio, perché dal paese dove uno nasce eredita un pezzo di cielo. Ha lottato
molto affinché il Re potesse tornare
dall’esilio ed essere sepolto al Pantheon. Se avesse potuto regnare Re
Umberto II, sarebbe stato una buona guida, capace di stare al di sopra delle
parti. Ora Sergio dal cielo potrà
incontrare il suo Re. Tutti gli anni il 2 giugno espongo dal mio
terrazzo la bandiera del Re, d’ora in poi la lascerò sventolare anche il 3
giugno a memoria di Sergio Boschiero. Soldato leale al Re fino alla morte.
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