Con la scomparsa di Massimo Nardi, un uomo della Bassa, di quella Bassa di guareschiana memoria, sparisce un esponente, importante, del popolo monarchico: e qui il termine "popolo" é inteso nel senso proletario del termine.
Era un uomo che a 13 anni già lavorava, per vivere e contribuire al bilancio familiare.
Poi, con intelligenza viva, volontà fortissima, si era fatto, da solo, strada nella vita. Sempre monarchico, senza dubbi e cedimenti, nonostante gli "schiaffi" presi da chi, o da coloro, che nella "battaglia monarchica", vedevano solo la possibilità di una medaglia o di un mantello.
Lui era diverso: autodidatta, curioso, intelligente, conscio dei propri limiti, privo di ipocrisia: per me, un esempio, un sostegno, un amico...che oggi non ho più.
Ciao Massimo! 43 anni di amicizia, qualcosa vorranno pur dire...
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