Forse avremmo dovuto dire qualcosa circa i preparativi, i diversi tentativi per l'elezione di un nuovo Capo dello Stato, la riconferma del presidente Mattarella alla guida della repubblica.
Ci siamo posti tuttavia il problema di essere originali nelle cose che si dovevano dire.
E risultare originali, davanti ad uno spettacolo che magari è apparso peggiore di altri ma in realtà è sempre lo stesso, non è stato possibile.
Un parlamento quasi in scadenza, che pare eletto mille anni fa, con persone alla disperazione perché dopo avere assaporato soldi e potere alla prossima occasione saranno con ogni probabilità fuori dalle Camere in virtù di una benedetta, drastica, riduzione del numero dei seggi.
Un parlamento che ha votato per prolungare se stesso per non perdere le ultime laute mensilità.
Uno spettacolo già visto. Triste. Atteso.
Sullo sfondo un popolo che fa fatica ad arrivare a fine mese, sempre più povero. Sempre più precario. A cui il Parlamento, i partiti, quasi tutti, non hanno saputo rivolgere un pensiero.
Davanti a questo spettacolo periodicamente si ridesta l'attenzione per altre forme istituzionali che puntualmente si assopisce appena passata la "festa" e gabbato lo santo.
Abbiamo poco da dire.
Semplicemente siamo estranei a tutto questo.
Ci sentiamo solo di segnalare un grossolano, involontario, spot per la Monarchia riportato dal Sole 24 ore, giornale al di sopra di ogni sospetto:
Quirinale,un palazzo da 244 milioni di euro e 710 dipendenti
Cessato pericolo. La repubblica continua.
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