Lo scrittore Carlo Delcroix scriveva in un suo libro alcune pagine molto belle sulla Regina Elena, che andrebbero rilette per capire chi era veramente quella donna ed il bene smisurato che aveva nei confronti dell’Italia. Una delle frasi che disse prima di morire fu: “Tutti li benedico perché sono figli dell’Italia”.
Quelle parole riassumevano la grandezza e la nobiltà di cuore che possedeva. La Regina era prima di tutto una mamma, non solo per i suoi figli, ma per tutti coloro che soffrivano. Durante la guerra era stata la mamma degli italiani, soprattutto, dei soldati feriti che invocavano prima di morire la sola parola che da bambini avevano imparato per prima: “Mamma”.
La Regina infaticabile tendeva la mano a quei soldati che riconoscendola si sentivano meno soli e disperati. La Chiesa da anni ha avviato la causa di beatificazione e nel 2001 è stata nominata Serva di Dio, ma tanti italiani non ne sono a conoscenza.
La Regina Elena del Montenegro seguì suo marito Re Vittorio Emanuele III in esilio, dapprima, in terra d’Egitto ospiti di Re Faruk, poi alla morte del marito andò in Francia a Montpellier. Nel viaggio che l’avrebbe portata in Francia non le fu permesso dal Governo italiano di attraccare al porto di Napoli. Con molta tristezza disse: “Deve essere una repubblica molto debole quella italiana, se qualcuno teme che una vecchia signora possa creare disordini o fomentare rivoluzioni”.
La Regina per evitare incidenti scelse una via diversa di navigazione. Come pure, alla morte del Re Vittorio Emanuele III, non aveva permesso al Re Umberto II di sorvolare il cielo d’Italia, per andare a rendere l’ultimo saluto a suo padre in Egitto. In questi giorni ho donato una statua della Madonna ad una suora che ritornava nel suo Paese, il Togo, dove tra le sue amate persone avrebbe continuato la sua missione. Questa statua l’ho data in ricordo di mia madre e della Regina Elena che fece tanto bene al suo Paese e che lo amò fino all’ultimo respiro.
Nel mio cuore c’è la speranza che anche in Togo si possa conoscere l’amore che la Regina aveva dato a tutti. La Signora della carità aveva sempre sperato di poter tornare in Italia, si sarebbe occupata dei poveri, delle persone che gli erano più care e che sentiva vicine.
Suo figlio, Re Umberto II disse: “Aveva il
grande dono di amare e di farsi amare da tutti”. Per certi aspetti assomigliava
a Santa Maria Teresa di Calcutta, che diceva di non lasciare mai nessuno senza
stringergli la mano nel momento del trapasso. La Regina Elena si poteva paragonare ad una candela che si consumava per
illuminare gli altri.
Complimenti per lo splendido articolo sulla tanto amata Regina Elena che ho letto con grande interesse e piacere
RispondiElimina